Capo della Cupola o vittima di un complotto? In questo modo è stata presentata la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani a cui hanno partecipato Ruggero Palombo, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan, Marco Mensurati, Bruno Bartolozzi, Dario Del Porto, Paolo Bergamo , Oliviero Beha, Gigi Moncalvo, Capezzone e l’Avvocato Prioreschi.
Partiamo da un aspetto positivo, dopo quattro anni ci sono ancora trasmissioni su calciopoli e questa rimane una nostra conquista: aver mantenuto vivo l’interesse. Ma contestualmente c’è ancora voglia di condanna, la stessa voglia che ci trasciniamo da anni e portata avanti con le stesse identiche modalità. Il “copia incolla”, utilizzato dal colonnello Auricchio è oramai un metodo assodato per presentare il “più grande scandalo del calcio” e sicuramente il più utile per non far capire fino in fondo cosa nasconde. C’erano tutti i grandi protagonisti, quelli che con colpi d’inchiostro hanno alimentato e retto l’indagine nel 2006, gli stessi che ancora oggi, in qualche modo, riescono a rendersi “credibili” grazie ad un sistema che ha tutto l’interesse a mantenerli tali. Si parla di fuga di notizie, la stessa che in tribunale non è stata approfondita ( non è stato permesso) che resta "misteriosa" solo per la7, presentata anche come escamotage che avrebbe evitato la galera a Moggi e Giraudo oltre che aver compromesso le indagini. Peccato che le "indagini" sono comunque continuate, anche perché la gazzetta in edicola c'era. Ruggero Palombo, tra un sorrisetto e l’altro, non ha dovuto rispondere a niente, ed ha continuato ad “insinuare” come è nel suo stile, dimostrando ancora una volta che è capace di parlare di calciopoli soltanto quando non c’è contraddittorio. Bruno Bartolozzi, timido timido nello studio di Matrix, ha esposto nuovamente le sue convinzioni senza tenere conto che lo scenario di oggi è molto diverso. Tutti i presenti si sono fermati a quattro anni fa, sulla falsa riga ben introdotta dai pm di Napoli: quello che è venuto fuori dopo non è così rilevante!!!!
Troppo facile! L’intera redazione di Repubblica ad alimentare con benzina il fuoco che cercano perennemente di tenere in vita; una carrellata ben selezionata delle intercettazioni e delle immagini da mandare in video; nessuna possibilità di un discorso lineare tale da poter rendere chiara la situazione. Chi non ha mai approfondito il discorso calciopoli, sarà rimasto nella sua convinzione, rassicurato dai volti dei soliti noti e dal sorrisetto beffardo di R. Palombo. In realtà, la teoria del complotto (i dirigenti si potevano licenziare, Andrea Agnelli presidente della Juve con J.C. Blanc, il Milan coinvolto nell'inchiesta) è stata ridicolizzata; non hanno permesso di supportarla con argomentazioni valide e un ragionamento logico. L’Avvocato Prioreschi, così come a Matrix, non è stato messo in condizione di poter incidere in modo convincente: bastava avere lo spazio per esporre alcune contraddizioni emerse a Napoli. Ma questo è il metodo: vengono inviatati a partecipare in trasmissioni in cui non c’è la possibilità di esporre la propria teoria, ma solo per fare presenza, sembrando in questo modo neutrali, e rafforzare mediaticamente la forza della presa di posizione dei colpevolisti (questi ben riconoscibili così come le loro teorie). Qualche immagine della Casoria, due parole dell’Avvocato Trofino, un accenno agli auguri di Natale tra Bergamo e Moratti e ad intermittenza, andavano in onda le immagini del fallo di Iuliano su Ronaldo, il “mi hanno ucciso l’anima” di Moggi, la lettura della condanna di Ruperto, un accenno ai Della Valle e l’immancabile Guido Rossi ( il salvatore!) e il prode Borrelli fino alle immagini di contestazione del popolo juventino verso la Triade.
Io credo che davanti ad un popolo di tifosi, che a questo punto fanno solo finta di non capire come stanno le cose, ce n’è un altro, il nostro, consapevole della pochezza di calciopoli e testimoni della figura barbina dei vari Crosetti, Palombo, Mensurati, Del Porto, Bartolozzi e della loro forza solo laddove non devono confrontarsi con la realtà.
Che tipo di cultura e categoria possono rappresentare giornalisti di approfondimento che approfittano della loro posizione, fermando cultura e cervello, pur di dire davanti una telecamera e scrivere in un giornale, ambasciate prive di credibilità, non contestualizzate e ferme da quattro anni?
Noi continuiamo ad essere delle vittime, testimoni di una verità scomoda, emarginati perché non diamo credito alle rassicurazioni di chi è complice della condanna della nostra Juventus.
Sarebbe corretto poter avere lo spazio dove poter presentare calciopoli nella sua versione integrale (senza taglia e cuci), mostrando i limiti delle inchieste, le contraddizioni emerse dal processo di Napoli e il nuovo panorama, alla luce della pubblicazione delle nuove intercettazioni emerse negli ultimi mesi.
Perché possono nascondere finché vogliono, ma la realtà rimane li, naturalmente per chi la vuol leggere.
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