Nel nostro forum c’è una sezione intitolata “Etica Ferrari”, nella quale raccogliamo tutte le notizie più interessanti sulla scuderia di Montezemolo e i suoi boys. Al di là del presunto spirito anti-ferrarista del nostro forum e dell’autore del presente articolo, credo che nessun vero ferrarista che si dica sportivo possa non provare fastidio per quanto accaduto nel GP di Germania.
Se anche non ci fossero state le conversazioni box-pilota, sarebbe stato alquanto difficile negare che il sorpasso di Alonso a Massa è il risultato di un preciso ordine di scuderia. Ordini di scuderia che, è bene ricordarlo, sono vietati dal regolamento.
Per fortuna comunque negli ultimi anni c’è la possibilità di ascoltare cosa si dicono piloti e scuderie, grazie a questo prodotto di chi fornisce lo spettacolo del circus oggi abbiamo potuto ascoltare due stralci davvero emblematici di quelle che sono le dinamiche all’interno della squadra di Maranello.
La prima comunicazione, che non mi è affatto piaciuta, è stata quella di Alonso che nella prima parte di gara protestava con il muretto perché il compagno di squadra, legittimamente al comando, non lo faceva passare: «It’s ridicoulus». Forse ci sono clausole particolari nel contratto che lega lo spagnolo alla Ferrari, forse è scritto che debba stare sempre e comunque davanti al compagno di squadra?
Più avanti nella gara, quando alla fine mancavano circa venti giri, con Massa ancora in prima posizione, a dispetto del compagno, dal box Ferrari comunicano al brasiliano: «Fernando is faster than you, can you confirm the reception of this message?» . Non bisogna essere complottisti per capire il senso di quel messaggio, propongo la mia libera interpretazione: “Fai passare Fernando. Hai recepito il messaggio?”. Massa non ha risposto, immagino cosa provasse in quel momento.
Fatto sta che poche curve dopo il brasiliano si piegava e faceva platealmente passare il compagno. Anche a noi, come ai cronisti RAI è tornato alla mente il famoso episodio Patrese-Mansell, solo che Massa è stato meno sarcastico di quanto seppe essere Patrese, che a scanso di equivoci mostrò al mondo -con un gesto del dito davanti al cameracar- l’invito al compagno di passarlo.
L’affaire è stato evidente anche ai sempre compiacenti giornalisti RAI. Prima, a gara ancora in corso, Stella Bruno ha chiesto all’addetto stampa della Ferrari: «Un sorpasso piuttosto facile di Alonso a Massa…». Il prode Colajanni rispondeva: «Un sorpasso tra compagni di squadra... Fernando era più veloce, è inutile correre rischi quando si conduce la gara…», quando la giornalista ricordava che sono vietati simili ordini di scuderia, l’addetto stampa di Maranello ha risposto, “col mariuolo in corpo” (come si dice a Napoli), «E beh, sì, sono vietati gli ordini di scuderia…».
Chi era nel paddock (i giornalisti RAI) ha evidentemente sentito montare la polemica per la manovra ferrarista. Gli inviati RAI pur con tutte le cautele e le scusanti del caso, hanno avuto il coraggio di non silenziare l’argomento e hanno ricordato che per questi episodi può scattare anche la squalifica.
Alla fine della gara Ettore Giovannelli avvicinando il DS del Cavallino gli ha fatto i complimenti di rito, ma non ha fatto neanche in tempo ad accennare alle ombre dell’ordine di sorpasso che Domenicali gli ha seccamente risposto: «Ma che ombre!» ed è scappato via.
E’ chiaro che non posso essere scioccato come Chris Horner della Red Bull, che parla così per interessi di parte, perché se segui la F.1 da molti anni non ti puoi stupire più di tanto per queste cose. Però, se da Maranello ogni quattro sbraitano per il rispetto delle regole, non possono rendersi autori di giochetti come quelli di oggi, perché al di là del (presunto) “spirito antiferrarista” di chi scrive e di parte di quelli che leggono, si deve ammettere che quella ferrarista non è etica apprezzabile.
In conclusione nessun complimento ad Alonso: Fernando, la tua vittoria è ridicola! E un pensiero per il povero Massa, per il quale non ho mai avuto grandi simpatie (anzi!): coraggio Felipe, oggi hai subito un ordine affittivo.
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