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Attualità di F. DEL RE del 06/08/2010 08:49:37
Realtà virtuale, o realtà reale?

 

E' uscita l'edizione 2011 del videogioco sul football internazionale della multinazionale dell'home entertainment EA Sports, FIFA 2011.

Come tutti i business che si rispettino tale videogioco viene lanciato sul mercato da una notevole campagna pubblicitaria, fatta di passaggi televisivi, di acquisto di intere pagine di giornali, di settimanali e perfino sul web.

Come ogni campagna pubblicitaria che si rispetti, il prodotto da lanciare necessita di testimonial. Essendo la confezione grande più o meno come la custodia di un DVD, non è possibile inserirci la foto di un'intera squadra di calcio, ma al più le immagini di un paio di "icone ".

Già, icone di sport, di correttezza, forse anche di bellezza, visto che il calcio appassiona sempre più persino il gentil sesso; e poi, per simboleggiare il concetto della sfida, non c'è nulla di meglio che raffigurare un attaccante e un difensore che si fronteggiano. Bene, direte voi: con la stagione appena conclusa i due prescelti di FIFA 2011 saranno due vincenti, che so: un "triplete" e una "Furia Rossa"; magari un Diego Milito in maglia nerazzurra contro un Carles Pujol in maglia blaugrana, visto che Inter e Spagna non possono incontrarsi in match ufficiali.
Voglio dire: chi meglio di loro potrebbero rappresentare "la Sfida"? E invece no, miei cari rancorosi di Lega Pro. Nel mondo dei sogni, cioè la realtà virtuale, vincono sempre i buoni, perché la gente su FIFA 2011 non troverà un Walter Gagg a far "contare di più in Europa l'Inter"; non troverà un Collina a cena con Galliani al ristorante di Meani quando il locale è chiuso; non troverà un arbitro portoghese amico dello Specialone che non vede rigori netti contro gli onesti.

A FIFA 2011 conta per davvero l'abilità, vince veramente il più forte, come accadeva anche nel mondo reale fino al 2006; ecco perché la multinazionale dei videogames ha scelto l'attaccante più rappresentativo e genuino del Real Madrid e il difensore più forte e carismatico della Juventus.

Ecco perché nella realtà virtuale, quella che noi vorremmo essere la realtà reale, i più forti, i più amati e rispettati sono guarda caso uno juventino ed un madridista e non certo un triplettaro.
Ed ecco perché nella realtà reale per vendere di più ci si affida a chi, per la realtà virtuale, fa vendere di più, a chi arriva ad una fetta di mercato il più ampia possibile, cioè a chi è più amato, a colui che la gente sente più vicino, umanamente e sportivamente.

Può scapparci una battuta: “ma dove sono finiti i campioni interisti?” a cui potremmo rispondere: “l'amore della gente non si compra; per tutto il resto c'è Unicredit”.
 
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