Meravigliosi i palermitani di Zampanò (e gli sta benissimo la sconfitta): sono riusciti ad inventarsene una galattica: lo sputo di cartone, che Pogo ha indirizzato a terra, e loro hanno chiamato gli arbitri come bambini che fanno la spia. Questa è fra le più geniali del millennio.

Manca solo che qualcuno dica: ma come si è permessa, la Juve, di vincere una partita da 0-0? Nossignori, noi giochiamo sempre per vincere; chiedano ad esempio allo Shakhtar, e a Lucescu che nel dopo-gara aveva gli occhi sbarrati, convinto del comodo pareggio. Altro che combines: Conte è una garanzia di onestà, e chi l’ha squalificato si dovrebbe vergognare. Le partite finte sono quelle tipo Lazio-Bologna 6-0, certi pareggi senza tiri in porta e vari "scansamenti" verso Addams e qualche altro.

Alla faccia degli invidiosi, dei gufacci, di chi ci voleva morti, degli infiltrati, di chi parla degli arbitri solo quando perde, dei rosiconi sfigati che vincono un cetriolo ogni 10 anni e una salsiccia ogni 20; dei pennaioli prezzolati e dei giudici a squadre alterne; di chi dice che: “Conte non deve protestare, Juve non parlare”. Siamo sempre i più forti, prima e dopo Farsopoli, e questo scudetto è fra i più limpidi e meritati della storia: sempre primi, facendo fuori via via 5 "anti-Juve".

Appena assegnato il sacrosanto rigore, il trio sciagufati Kaputt-Gene-Tombini è rimasto per 5 minuti buoni a protestare, come se fossero palermitani in campo, parlando di rigore inesistente (che falsari del caz) e aizzando il pubblico di “Quelli che…”. Uno spettacolo inverecondo, simbolo del più bavoso anti-juventinismo. Altro che partita combinata: palle-gol: 8-2, pali, provocazioni, espulsione e incacchiamenti come in una finale (e Gnocchi parlava di biscotto, complimenti). Imparate a perdere.

Anzitutto, grazie per i complimenti sulla “bolgia”. Sul Bayern, inizialmente avevo detto che, pur ammettendone la superiorità, è arrivata anche con 5-6 episodi tutti a loro favore: togli Ribery sull’1-0 a Monaco (quindi assente a Torino), poi voglio vedere se fanno ancora i gradassi. Sul doping, erano più che altro dubbi che ho scambiato con gli altri amici del muro: evidentemente sono super-uomini raramente visti nella storia delle coppe: noi spesso arrivavamo in finale con la lingua fuori.