BARI - Sarà Antonio Conte a guidare il Bari nella prossima stagione. Il club pugliese e il tecnico leccese, che ha riportato la squadra in serie A, hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto. Attesa la conferenza stampa. Cade, dunque, l'ipotesi di un arrivo dell'ex centrocampista bianconero sulla panchina della Juventus. E uno è andato, non ci resta che CANA.

SPALLETTI NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Scommettiamo che il nuovo Mister si chima Gianluca Vialli? Testa giovane,Juventino,leader indiscusso. Il resto sono barzellette,Conte ha gia´firmato col Bari,Spalletti non e´Juventino e poi la Sensi non lo lascera´accasarsi da noi nemici,Ferrara fa il tirocinio con Lippi vedi Sudafrica 2010. Tutto porta a Vialli quindi.Avrei preferito Deschamp ma gli strascichi post-Farsopoli,di cui il famoso Progetto ne deriva,lo hanno allontanato.(ahime´).La JUVE agli JUVENTINI!!!

ho letto l'articolo di moggi su libero di oggi.parla di una telefonata ricevuta da pavel con la quale ringraziava la triade dei successi bianconeri e dei bei tempi.grande pavel.grazie pavel.sei un uomo vero.ma stai attento perche' adesso te la faranno pagare.in italia questa non te la perdonano.in italia puoi andare con le minorenni, le veline, i mafiosi ecc ma mai avere a che fare con l'uomo nero.adesso la rosea ti fa a pezzi.

Cari amici juventini, nel mio precedente intervento su codesto muro ho accennato al fatto che non nutro molta simpatia per Spalletti, all’origine della mia antipatia verso il tecnico giallorosso vi è un episodio risalente esattamente a dieci anni or sono alla fine del campionato 1998-99: Spalletti allenava la Sampdoria, durante la stagione venne sostituito da David Platt (ex juventino, tra l’altro sprovvisto di patentino da allenatore) con risultati disastrosi a tal punto che il tecnico toscano fu richiamato ma ormai la stagione per la Samp era compromessa ed alla fine retrocesse in serie B con Spalletti in panchina il quale si dichiarò molto addolorato per la retrocessione dicendo che per lui “era come aver perso un genitore”, ricordo che in quel periodo come il periodo più difficile della mia vita perché da poco a mio padre avevano diagnosticato un male incurabile (venne a mancare a Gennaio dell’anno successivo). Lascio immaginare a voi l’effetto che potevano farmi (in un momento in cui ero costretto a prepararmi psicologicamente all’idea che da lì a poco avrei preso mio padre) le parole di Spalletti che paragonava un evento sportivo alla perdita di un genitore anche se probabilmente pronunciate in un momento di rabbia. Da allora non nutro nessuna stima verso l’uomo Luciano Spalletti.