Beatrice morì con la schiuma alla bocca, neanche quarantenne. Saltutti (che in un’intervista parlò di “caffè speciale che ci faceva correre il doppio” preso prima delle partite) a 56 anni. Morirono anche Ferrante, Longoni, Mattolini, giovani e riserve. Ebbero o hanno ancora gravi problemi di salute: Antognoni, De Sisti, Caso, Galdiolo e altri. Scusate se lo dico, ma di morti simili ne sarebbe bastata una per indurre qualche Zemanita a chiedere di mandarci in C e toglierci anche le Coppe Italia.

Anche oggi c'è un romanista che piange. Cole, un inglese che dovrebbe conoscere bene l'arte del fair play. Mi fanno schifo e pena insieme ma alla lunga questa storia mi sta gettando nella depressione calcistica perchè davvero non se ne può più. Meno male che la palla rotola e la Juventus la fa rotolare nel sacco altrui meglio di chiunque in questo paese di vittime. Io vorrei la moviola in campo perchè sono sicuro che vinceremmo anche meglio. E vietare di coomentare le decisioni arbitrali.

Oltre a vergognarsi dovrebbero parlare (se ne hanno il coraggio) delle molte morti premature di ex giocatori degli anni '60 e '70, specie di Inter, Fiorentina (quanti dello scudetto 1968-69 e anni vicini, compreso l’armadio Ferrante che sembrava indistruttibile; hanno aperto persino inchieste, una però chiusa e prescritta per le denunce della vedova di Beatrice), Bologna e Roma (Taccola per arresto cardiaco negli spogliatoi a Cagliari, in una gara che non giocò nemmeno; lo allenava Herrera).

Il problema è che il volpino non è un ultra’ da bar sport giallorosso, ma uno dei partecipanti alla famosa bisca “Novantesimo venduto” dove, assieme ad altri 3 o 4 anti-juventini d’ordinanza e a qualche frequentatore del suddetto bar, vomita roboanti cacchiate, il 90% delle quali contro di noi, nella TV pubblica. Almeno fosse il mitico Tonino Carino; invece è uno dei molti peracottari faziosi che dovremmo sorbirci tra Domenica e Lunedì. Poi, ovvio, al prossimo morto diranno di abbassare i toni.

Scandalo e odio sono parole fuori luogo, però secondo me da parte di Antonio non è stato proprio dignitoso convocare Mario dopo aver chiaramente detto che faceva a meno di lui perchè i divi non gli servono e perché tanto aveva alcuni giovani affidabili e di buon livello. Appena ha visto l’egoismo di Zazà e la pochezza di qualche altra “punta” in due partite da vincere con 3-4 reti di scarto e invece soffertissime, ha fatto un’inelegante marcia indietro (almeno questo si può dire, no?)