tuttosport 19.09.07
LA SCONFITTA contro l’Udinese è stata molto istruttiva. Non solo perché ci ricorda che gli arbitri vanno ad arbitrare contro la Juve, sicuri del sostanziale consenso dei media. Ma perché fa capire a tutti qual è la forza della Juventus attuale. La sconfitta, che per molti versi è un incidente ( pali, traverse, rigori negati), fa comunque piazza pulita di pericolose illusioni. Perché, come disse Buffon, una squadra che lotta per i primi posti non può prendere almeno un gol a partita ( la Roma neanche uno in tre partite); e, aggiungiamo noi, non può avere una difesa a cui manca un Cannavaro ( consigliato da Furino, Morini e Caroli) e un centrocampo a cui manca un Emerson.
I due ex non sono stati cercati. E non per motivi tecnici, ma perché da più di un anno la Juve i nemici li cerca all’interno e nel passato. Errore gravissimo. Ma comunque due campioni ( come minimo) di quel valore, secondo tutti i tecnici erano indispensabili per rafforzare la rosa attuale. Invece nell’ultima fase del mercato non è stato fatto nessun acquisto; si sono solo venduti altri giocatori.
Mesi fa, su Tuttosport, dopo l’annuncio della somma destinata alla campagna acquisti, scrissi un accorato pro-memoria rivolto alla proprietà in cui dicevo che, nel suo interesse, dato l’enorme valore di immagine della Juve e la necessità di esserne all’altezza, era indispensabile stanziare cifre ben maggiori. Con quei soldi, se venivano spesi bene, si poteva pensare solo al sesto posto. Non era una previsione calcistica; era una previsione finanziaria. E’ vero che, come faceva Moratti fino a che non ci pensò Guido Rossi, uno può spendere una fortuna per arrivare primo e poi arrivare terzo. Ma se non spendi per arrivare primo, rischi di non arrivare neanche quarto.
I tifosi si domandano se i soldi spesi sono stati spesi bene. Era meglio, dicono, tenersi i tre giovani invece dei tre stranieri e comprare dei veri campioni. Tiago lo è? Solo quando gioca nella sua nazionale, disse gongolante il presidente del Lione. Speriamo che si sia sbagliato. L’impressione, se si guarda a chi è venuto e a quanto è costato, e se si guarda a chi è stato mandato altrove e con quale guadagno, è che si potesse fare meglio. Le eventuali colpe, tuttavia, non sono tanto dei dirigenti ( che hanno saputo tenere Trezeguet e Camoranesi), quanto dell’entità dello stanziamento: da sesto posto. Niente di male se questa è la prima fase di un piano di sviluppo che inoltre tiene conto che l’anno prossimo Del Piero e Nedved avranno un anno di più ( che quindi contemporaneamente si dovrà colmare e poi rafforzare). Non sembrerebbe così. Mi auguro che, in vista di gennaio, la società non voglia illudere i tifosi con nomi altisonanti di giocatori che non verranno mai ( come quelli a cui si alludeva qualche mese fa). La strada da percorrere, se si vuole essere la Ferrari e non la Toro Rosso, è quella di non promettere niente e di investire molto. Altrimenti, che interesse c’è a tenere una Juve che non può più essere la Juve?
Paolo Bertinetti Associazione Nazionale Amici della Juventus
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