L’amore per la Juventus nasce nel momento in cui vengo al mondo. E’ destino!
Un papà tifosissimo della Viola e una mamma simpatizzante del Napoli. Si, è proprio destino con due genitori così "nemici". Non sono nemmeno i soliti amichetti dell’asilo che mi spingono a tifare bianconero ma, un meridionale come me, Pietro (Pietruzzo) Anastasi, il Pelè bianco.
Nonostante avessi solo 4/5 anni all’epoca, ricordo ancora che nel momento in cui, durante il calcio minuto per minuto si annunciava il vantaggio o un goal della Juventus beh, il marcatore era sempre lui. Per me segnava sempre Anastasi. La sua cessione all’ Inter non la presi molto bene. Un bambino che volete facesse? Passai quindi all’ inter per ben due partite. Purtroppo il cuore era ormai da un'altra parte. Il piccolo Giuseppe e la Juventus erano un tutt’uno e così sarebbero stati per sempre.
Ricorderò infatti per sempre un fatto che sorprese moltissimo i miei genitori. Ci trovavamo in campagna e quella domenica, nel lontano 1982 si sarebbe giocata Juventus – Roma. La Roma andò in vantaggio per prima ma, Platini riportò in parità l’incontro. Ecco che, pochi minuti dopo, mi misi ad esultare come un matto senza apparente motivo. Mio padre mi diede del “deficiente” ed io gli risposi di porgere l’occhio alla radiolina. Non ci crederete ma, ci fu l’interruzione del collegamento in corso per annunciare il vantaggio della Juve.
La faccia di mio padre era uno spettacolo! La Juventus per me è tutto questo, se gioca lei sto giocando anche io. La Juventus è una vera leggenda, una leggenda che i nostri avversari continuano a rinforzare girono dopo giorno senza nemmeno saperlo.
Hanno provato a cancellarci, a distruggerci ma, non sanno che i miti resistono al tempo e nel tempo. Per sempre.
Di Giuseppe Lofaro (Giuseppe-Ivrea)
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