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          PRESSING.... Farsopoli a puntate

Articolo di L. BASSO del 25/01/2011 08:19:33
Kick it! 15- NUMB

 

Per circa un quarto d'ora non ci furono altre occasioni degne di nota. Le iniziative di entrambe le squadre venivano puntualmente bloccate da due difese attente e ben registrate.
Roy ed i suoi ragazzi, col passare dei minuti, sentivano che le loro paure iniziali andavano via via dissolvendosi: i loro avversari non erano creature di un altro pianeta, non erano semidei invincibili.
Erano undici uomini come loro.
Sicuramente meglio preparati, sicuramente con più esperienza.
Ma a queste carenze gli undici ragazzi rispondevano con una maggiore freschezza e -soprattutto-con la spinta della passione.

Al ventesimo minuto, però, ecco l'episodio che sblocca la situazione di momentaneo stallo.
Push riceve un passaggio e viene anticipato duramente dal suo rivale di fascia. Quest'ultimo è un vero lampo a percorrere una ventina di metri; poi, trovandosi davanti Nick, solleva la testa e cerca con lo sguardo le sue due punte.
“Salireee!” All'urlo di Fats, subito la linea difensiva si muove all'unisono per mettere gli attaccanti avversari in fuorigioco, ma quando il pallone spiove proprio davanti ai piedi del centravanti, dal Sistema Automatico non parte nessuna segnalazione.
Il tiro è violento, e Roy non riesce nemmeno a sfiorarlo prima che si insacchi alla sua destra.
Mentre il grosso portiere ricade sull'erba sintetica, il boato dei centodiecimila esplode, benedicendo l'uno a zero per i propri campioni.

“Avanti, avanti, non è successo niente! E voi state più attenti, cazzo! Salite meglio la prossima volta!”
La voce giunta alle orecchie di Roy era quella di Pauli. Rialzandosi, lo vide davanti a lui.
“Tutto bene, mister?”
Roy fece una smorfia, poi urlò ai ragazzi: “Avete sentito il capitano? Non è successo niente! Forza!”.
Poi, mentre Pauli riprendeva la posizione, gli sorrise.

Trentesimo minuto: Fats sradica letteralmente il pallone dai piedi del centravanti avversario e solleva la testa cercando un compagno da lanciare per far partire il contropiede.
Il collo del piede colpisce il pallone indirizzandolo verso Woo Chi, tutto libero nel cerchio di centrocampo; il giovane orientale riceve il pallone sul petto, lo fa cadere ai suoi piedi, gira su se stesso e scatta verso l'area avversaria.
Più veloce di un fulmine, Alf “taglia” la difesa, ed il suo braccio che si alza ad attirare l'attenzione è più che un segnale per Woo Chi. E' come un comando al suo inconscio, come la campanella del cane di Pavlov: il suo piede destro fa disegnare al pallone una parabola precisa che lo fa spiovere un metro e mezzo davanti al compagno.
Quello di Alf sembra quasi un passo di danza provato mille volte da una “ètoile” di qualche teatro russo... la gamba destra esegue una sforbiciata a mezza altezza ed il pallone diventa un proiettile che va a colpire l'interno del palo per poi insaccarsi nella rete.
Nello stesso momento, dal Sistema Automatico di Controllo, arrivava il segnale che ferma il gioco in caso di irregolarità.
Fuorigioco di Alf.
Rete annullata.
 
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