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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Fabrizio del 06/04/2009 16:48:35
Quelle scarpette un po’ così…
23 settembre 2008. Vigilia della partita casalinga con il Catania.
Ranieri in conferenza stampa parla così di Giovinco: «Io credo molto in lui, è un ragazzo serio e con ottime qualità, ma si sta mettendo solo ora le scarpe da calcio».

Qualcuno potrebbe pensare: beh, è giusto così, il ragazzo ha talento ma è giovane, fino a poco tempo fa giocava in Primavera, è poco più che diciottenne…
Ehm… piccolo particolare, Sebastian Giovinco è nato il 26 gennaio 1987, quindi ha la “veneranda” età di 22 anni. Alex Del Piero alla sua età aveva già vinto la Champions. Per l’Arsenal a 22 anni sei già un veterano. Lo stesso Barcellona ha fatto esordire giovanissimi talenti in prima squadra. In Sud-America, se un giocatore vale, è titolare già a 16-17 anni. E si potrebbe continuare con questi esempi per ore…

Ora facciamo un salto nel tempo, precisamente al 30 marzo 2009. Ennesima intervista al Mister, a tratti allucinante per i concetti espressi, ma concentriamoci sulle dichiarazioni sul campioncino bianconero. Quando gli viene chiesto di Giovinco, Ranieri dice: «Non è che adesso due partite, tre partite fatte bene o con continuità mi possono fare cambiare giudizio. È un ragazzo che ha dei numeri, che si sta mettendo le scarpe da calcio, giusto che abbia le sue chance».

Notate differenza tra le due interviste, a distanza di ben 6 mesi l’una dall’altra?
Apprendiamo che in tutto questo tempo, e soprattutto dopo quest’ultimo mese in cui Giovinco ha potuto finalmente giocare, fornendo ottime prestazioni, Ranieri non ha cambiato opinione su di lui.
Non merita di giocare con continuità nella Juve. No. Merita delle chance.
Non innalza il tasso tecnico e il potenziale offensivo della squadra. No. Ha dei numeri.
Non ha l’età giusta, e le capacità, e il talento, per giocare nella Juventus. No. Si sta mettendo ora le scarpe da calcio.

La prima domanda che mi viene in mente è: ma quanto tempo gli serve per mettersi ste benedette scarpe? Mi rivolgo ai compagni di squadra: ragazzi basta scherzare, restituite i laccetti a Seba, altrimenti non può giocare!…

Scherzi a parte, il rapporto tra Ranieri e Giovinco non è mai sembrato idilliaco (e non solo con lui…), con l’allenatore che ha fatto sempre affidamento sulla vecchia guardia, anche quando alcuni big dall’età non più verde erano fisicamente logori o non al meglio. Il piccolo Fenomeno bianconero ha aspettato il suo momento senza mai creare problemi, senza lamentarsi o pretendere alcunché, consapevole di quali mostri sacri avesse davanti a sé. E alla fine è riuscito a dimostrato il suo valore.

Ma analizziamo la stagione della Formica Atomica fino a questo momento…
Dopo l’inevitabile (o forse no…) anno di gavetta, nell’Empoli di Cagni dove gioca 35 partite con uno score complessivo di 6 gol e 4 assist, Sebastian Giovinco a luglio 2008 torna alla Juventus.
Finora ha collezionato 17 partite giocate in campionato, per un totale di 869 minuti (poche partite intere, molti spezzoni e scampoli da 10 minuti: la media di un tempo per apparizione), con 2 gol segnati e 4 assist forniti. A cui si aggiungono due presenze in Coppa Italia con un gol segnato, e cinque in Champions condite da 2 assist (da ricordare soprattutto la bella prestazione con il Chelsea).

Tralasciando le cifre che potrebbero essere noiose, vale la pena soffermarsi sulle prestazioni. Dopo l’esordio nei preliminari con l’Artmedia, esordisce in campionato alla quarta giornata con il Catania (già, proprio il giorno dopo la battuta delle scarpette di Ranieri…). Sfoggia un’ottima prestazione e serve il cross-assist per la rete del momentaneo vantaggio di Amauri. Non poteva esserci miglior risposta all’infelice uscita del mister…
Subito dopo inizia il momento di crisi della Juve, e Seba viene quasi accusato di portare sfiga alla squadra (tra l’altro in quel periodo veniva messo in campo negli ultimi 10 minuti, anche in Champions…). I tifosi più attenti, invece, ricorderanno in quel periodo un Giovinco in forma, quello che più di tutti si sbatteva per la squadra, giocando anche spesso fuori ruolo. Poche apparizioni ma importanti, come quella in Champions contro il Bate Borisov, dettata più dall’emergenza che dalla decisione di puntare su di lui. Con Sebastian costretto a giocare sulla fascia destra ma in grado di regalare due splendidi assist per le reti di Iaquinta.

Si passa al 7 dicembre, partita col Lecce: causa doppia defezione di Iaquinta e Del Piero (oltre all’infortunato storico Trezeguet), viene concessa un’opportunità al nostro piccolo “iettatore”. Che la sfrutta alla grande, punizione da antologia stile Capitano e partita da incorniciare.

Segue qualche partita sottotono, dovuta ad un impiego col contagocce che non aiuta certo di mantenere una condizione fisica ottimale. Poi, la Formica Atomica esplode come la natura in primavera. Ranieri finalmente si decide a farlo giocare e Seba risponde alla grande alla chiamata. E’ in forma, ispirato, è imprendibile per gli avversari, sforna assist e cross al bacio, e la Juve parallelamente piazza un filotto di 5 vittorie consecutive che non capitava da tempo. Coincidenza?

Dopo la sosta per le nazionali arriva la partita casalinga contro il Chievo, dove una Juve distratta e senza idee (ma non è una novità…) si fa raggiungere al 90° dal Chievo, con Giovinco che regala qualche spunto delizioso ma non riesce a incidere come nelle ultime partite.

La situazione attuale vede quindi lo scudetto quasi irrimediabilmente compromesso, non che fosse semplice rimontare il distacco arbitr... ehm, dai nerazzurri, ma l’epilogo della stagione era ampiamente prevedibile.

Chi segue attentamente le partite della Juventus negli ultimi due anni sa benissimo che manca l’uomo di fantasia, di qualità, che riesce a dare la palla filtrante per l’attaccante, a metterlo uno contro uno col portiere, che serva cross precisi (che soprattutto dalla fascia sinistra latitano…), che dia velocità e imprevedibilità alla manovra offensiva.

Tutto questo è Sebastian Giovinco…

segue…
 
 
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