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Domenica 06/04/2025 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Orazio Sorrentini del 04/12/2012 13:37:36
Imabttibilità e fama
Dopo quasi un anno e mezzo la Juventus ha dunque perso la sua prima partita di campionato, interrompendo una serie di partite senza sconfitte giunta a quota 49 gare.
Pochi, quel 15 maggio 2011, quando i bianconeri furono battuti a Parma per uno a zero, avrebbero potuto anche solo immaginare che da allora essi non avrebbero più perso per tutto questo tempo.
La sconfitta di tre settimane or sono è già stata oggetto di moltissime analisi e visto che nel frattempo la squadra è caduta anche in trasferta, intendo qui trattare un altro aspetto di cui mi sembra che nessuno si sia occupato, e cioè come sia stato possibile da parte di essa restare così a lungo imbattuta, cercando al contempo di capire quanto valga realmente questa Juventus, confrontandola con altre squadre capaci di compiere imprese simili.
Comincerò elencando alcune tabelle relative alle serie di partite senza sconfitte, dividendole per competizione e poi distinguendo gli incontri casalinghi da quelli disputati in trasferta, tenendo comunque conto solo dei risultati ottenuti sul campo.

Tabella A
Serie di partite senza sconfitte in campionati di serie A


1. Milan 1990-91 / 1992-93 58
2. Juventus 2010-11 / 2012-13 49
3. Fiorentina 1954-55 / 1955-56 40
4. Perugia 1977-78 / 1979-80 37
5. Milan 1987-88 / 1988-89 33

Tabella B
Serie di partite in casa senza sconfitte in campionati di serie A


1. Juventus 1931-32 / 1935-36 71
2. Torino 1942-43 / 1949-50 68
3. Internazionale 1963-64 / 1966-67 57
4. Torino 1975-76 / 1978-79 56
5. Bologna 1929-30 / 1932-33 51

Tabella C
Serie di partite in trasferta senza sconfitte in campionati serie A


1. Milan 1991-92 / 1993-94 38
2. Internazionale 2005-06 / 2007-08 32
3. Juventus 2011-12 / 2012-13 25
4. Milan 1986-87 / 1988-89 20
4. Perugia 1978-79 / 1979-80 20


Come ormai molti sanno, le uniche squadre ad aver terminato un campionato di serie A imbattute sono il Perugia 1978-79, il Milan 1991-92 e, appunto, la Juventus 2011-12. Ognuna, curiosamente, c’è riuscita in un campionato di formato diverso: a 16, 18 e 20 squadre, rispettivamente.
Tra esse, solo il Perugia non vinse lo scudetto e non fu un caso, dato che in quella stagione stabilì anche il primato relativo di gare pareggiate, ben 19 su 30 (l’Udinese quattro anni dopo, per la cronaca, pareggiò una partita in più), in linea peraltro con l’intero campionato, in cui si raggiunse la massima percentuale di pareggi totali della storia, quella del 44,6! Un primato che sarà davvero difficile battere e di cui peraltro non si avverte granché la mancanza (come disse un famoso allenatore di football americano, peraltro di sangue italiano, un pareggio è come baciare tua sorella).
Questo fatto offre un significativo spunto di riflessione.
Infatti, perché una squadra resti impressa nella memoria e venga ritenuta una delle migliori di tutti i tempi, è evidentemente più importante che vinca molto, piuttosto che non perda a lungo, anche perché il più delle volte solo vincendo molte partite si possono conquistare coppe e campionati. Esemplare, in proposito, il caso della Juventus 1970-72, che stabilì un primato assoluto d’imbattibilità nelle Coppe europee durato ben 37 anni, senza però vincere alcunché. Le prime tre squadre della Tabella B sono invece passate alla storia per aver vinto moltissimo, dando luogo ai migliori e più lunghi cicli di vittorie in campionato fino al 2006. Possiamo perciò intanto affermare che la Juventus del Quinquennio e quella del triennio 1949-50 / 1951-52, comprendendo anche il campionato mediano vinto dal Milan, vincevano e perdevano più gare perché in quelle epoche si pareggiava molto di meno, come dimostrano i dati della tabella seguente, relativi anche ai campionati in cui Perugia e Milan mai persero.

Tabella D
Percentuali di pareggi totali nei campionati


1930-31 18,3
1931-32 23,9
1932-33 22,2
1933-34 26,5
1934-35 26,7

1949-50 22,1
1950-51 22,1
1951-52 26,1

1978-79 44,6

1991-92 36,3

2011-12 29,2


Dopo aver fatto notare che la percentuale di pareggi del 1930-31 rappresenta il minimo assoluto di nulle mai registrato in un singolo torneo di serie A, un primato quindi opposto a quello del 1978-79, torniamo ora alle nostre “magnifiche tre” di cui sopra e diamo un’occhiata alla percentuale di vittorie che ciascuna di esse è riuscita a realizzare, sia nei singoli campionati che nel complesso.

Tabella E
Percentuale di vittorie nelle partite dei campionati senza sconfitte


1. Milan 1991-92 64,7
2. Juventus 2011-12 60,5
3. Perugia 1978-79 36,6

Tabella F
Percentuale di vittorie in tutte le partite delle serie senza sconfitte


1. Milan 1990-91 / 1992-93 65,5
2. Juventus 2010-11 / 2012-13 65,3
3. Perugia 1977-78 / 1979-80 35,1

Ora, fermo restando che pochi dubitano che quel Milan sia stata la squadra più forte delle tre, da che cosa dipende tale opinione visto che la differenza di vittorie tra la Juventus attuale e quel Milan è davvero minima?
Inoltre e soprattutto: perché questa Juventus non gode (ancora) di una considerazione paragonabile a quella che viene riservata ad alcune grandi Juventus del passato, quali quelle già citate, o quelle del quadriennio 1957/61, del quindicennio 1971/86, ecc. ecc.?
Innanzitutto va detto che il gioco praticato da questa Juventus è migliore, talvolta non di poco, di quello espresso da molte delle altre sopra citate e quindi escludiamo subito che tale aspetto possa avere una sua influenza riguardo alla questione che ci siamo posti.
Si potrebbe allora pensare al fatto che la squadra attuale non ha ancora vinto abbastanza e che soprattutto debba ancora dimostrare il suo reale valore in gare internazionali.
In questa osservazione c’è del vero, ma non va dimenticato che molte delle Juventus ritenute migliori non solo non vinsero alcun trofeo internazionale, ma fecero delle vere e proprie figuracce all’estero (mi limito qui a ricordare la sconfitta per 7-0 contro il Wiener SK nel primo turno della Coppa dei Campioni 1958-59, e quel giorno in campo c’erano tutti i migliori giocatori bianconeri, Sivori e Charles in primis).
Inoltre, se è vero che nessuna delle “magnifiche tre” giocò nelle stagioni “immacolate” partite di Coppe internazionali (e ritengo che questo fatto non possa essere stato casuale riguardo all’imbattibilità mantenuta per tempi così lunghi), è anche vero che solo una di esse – il Milan allenato da Capello – poté “permetterselo” senza che la sua fama gloriosa ne risultasse intaccata, dato che essa aveva già da un lustro dato luogo ad un ciclo fantastico, forse irripetibile, di trionfi in Italia e fuori. Voglio ricordare che i rossoneri non parteciparono in quella stagione alla Coppa UEFA solo perché squalificati per un anno dalla Federazione Europea in seguito al famoso abbandono del campo di Marsiglia, poco prima che terminasse la partita di quarto di finale della Coppa dei Campioni 1990-91 e quando erano a un passo dall’eliminazione (l’OM era in vantaggio 1-0, dopo aver pareggiato l’andata 1-1). Aggiungerei anche la presenza in quegli anni di avversari fortissimi in Italia e in Europa, quali il Napoli 1987/90, l’Internazionale 1988/91, la Sampdoria 1987/92, la Juventus 1991/94, la Stella Rossa, il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Marsiglia citato ed altri ancora, ma questo argomento meriterebbe d’essere approfondito in ben altro modo (per verità va anche detto che quel Milan si giovò in Europa dell’assenza del Liverpool, squalificato dal 1985 al 1991 per i noti fatti accaduti nello stadio Heysel di Bruxelles prima della finale di Coppa dei Campioni 1984-85).
In conclusione, credo perciò che la minore considerazione si possa spiegare in base a due aspetti: quello tecnico, del quale ho già detto, e quello mediatico, che può sopperire alle falle del primo (a volte fin troppo) e che nella Juventus odierna è del tutto assente. Mi riferisco cioè alla mancanza di autentici campioni o fuoriclasse in attacco, ovvero quelli che sono in grado di accendere l’entusiasmo e la fantasia del pubblico e in particolare dei tifosi. Insomma, se nella Juventus giocassero un Cavani o un Falcao, per non parlare di un Messi, le sua reputazione (e non solo quella) migliorerebbe parecchio.
Direi quindi che a questa Juventus mancano ancora, per raggiungere la vetta dell’Olimpo calcistico delle squadre, da un lato almeno un vero top-player, dall’altro un curriculum internazionale degno del massimo rispetto.
Ma, anche alla luce dell’ultimo dato che qui sotto riporto, sembrerebbe proprio che il sentiero della gloria sia ormai già stato imboccato, giacché i numeri – se vengono analizzati come si deve – giammai mentono.

Tabella G
Serie di partite senza sconfitte in tutte le competizioni giocate


1. Juventus 2010-11 / 2011-12 43
2. Milan 1991-92 / 1992-93 42
3. Fiorentina 1954-55 / 1955-56 40
4. Milan 1990-91 / 1991-92 36
5. Perugia 1977-78 / 1978-79 31
 
 
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