Cercando di fare un quadro riassuntivo delle sentenze sin qui emesse nel rito abbreviato del processo di calciopoli si rimane esterrefatti. Ma se si da uno sguardo un po’ più approfondito, seguendo il processo o leggendo motivazioni o dispositivi di sentenze, si rimane addirittura sconvolti.
Undici gli imputati, con richieste di pena che andavano dai cinque anni di Giraudo a un anno e qualche mese di arbitri e guardalinee, associazioni a delinquere varie e decine e decine di frodi sportive contestate. Già in primo grado sette imputati su undici venivano assolti, i rimanenti quattro condannati si vedevano ridotta la pena quasi della metà. Nel secondo gli assolti salivano a dieci su undici: unico condannato Giraudo, un anno e otto mesi degli oltre cinque richiesti in Assise, ma anche qui, delle innumerevoli frodi sportive richieste ne rimaneva solo una. A conti fatti, il 95% del teorema accusatorio veniva spazzato via in due gradi di giudizio. Che il procedimento abbia preso una certa linea è sotto gli occhi di tutti: anche dei più colpevolisti. Continuando così anche il resto cadrà di conseguenza.
Chi seguiva il calcio da semplice tifoso, senza farsi condizionare dalla faziosità dei media, sapeva già dall’inizio che calciopoli era un procedimento campato in aria; ora anche i tribunali lo stanno scoprendo fra mille imbarazzi. Ma l’imbarazzo più aberrante lo provano i cittadini italiani vedendo tutte queste tribolazioni dei Giudici nel valutare un processo che non doveva neanche arrivare nelle aule dei tribunali, talmente era assurdo. Terrificante è vedere Giudici che, pur sapendo benissimo dell’innocenza degli imputati, emettono sentenze di condanna camuffate da assoluzioni affinché sia, magari, un altro Magistrato a concludere l’opera di assoluzione. L’impressione è che non si possa essere assolti subito ma che lo si debba essere per gradi: pezzo per pezzo, uno po’ alla volta. Sembra che la Magistratura giudicante abbia paura di contraddire la parte più numerosa è potente della sua categoria: quella inquirente.
Questa non è solo la sintesi scandalosa del rito abbreviato di calciopoli ma di tutto il funzionamento della Giustizia italiana: coma profondo.
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