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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Angelico del 28/01/2013 19:28:36
Agnelli, Marotta e Paratici: unfit to lead Juventu
Ci fosse un Finacial Times calcistico, questo titolo campeggerebbe da un pezzo. La riprova della inadeguatezza della dirigenza bianconera è nei fatti. Il calcio mercato di riparazione si chiuderà con un nulla di fatto: niente Drogba,niente Lewandoski, niente Benzema, niente Llorente adesso, solo Anelka, uno che i gol li faceva a fatica già 10 anni fa. Tanto valeva provare con Iaquinta.

D'altronde, tolti Pirlo, Barzagli e Pogba, Marotta e Paratici tutto sono tranne che due squali del calcio mercato. Sul versante della politica calcistica, poi, si registra una vera debacle. Dopo averne dette di ogni su Abete, la società vota a favore dell'unico candidato bulgaro: d'accordo, non c'erano alternative, ma una scheda bianca no? Anche per rispetto dei milioni di tifosi che un giorno sentono che la Juve è contro l'establishment, e l'altro sentono che il suo rappresentante in Lega sostiene il numero uno di questo establishment. Un minimo di coerenza non sarebbe cosa sgradita.

Altra terribile gaffe in Lega: appoggio al cavallo perdente nella corsa alla presidenza. Il risultato è che si è in minoranza, comanda la cordata Lotito-De Laurentiis, con Galliani tornato a fare il puparo. Ora, un minimo di buon senso avrebbe portato i nostri illuminati dirigenti a capire in anticipo che vento stava tirando, non dopo.

L'assurdo è che la squadra con il maggior numero di tifosi in Italia non conta nulla (o conta poco) nelle decisioni della Lega. Parafrasando Manzoni: uno o nace Giraudo, o nasce Marotta.Il peggio l'attuale dirigenza lo dà nei rapporti con il mondo del calcio. Moratti, De Laurentiis, Mazzarri, De Sanctis, Zeman, Pulvirenti,tanto per citare solo alcuni di coloro che hanno tirato chili di sterco sulla nostra gloriosa casacca in questi ultimi tempi. Non una risposta, non una replica, se non le docili parole dell'AD contro Pulvirenti. Per tacere delle sventate dichiarazioni post Juve-Genoa di Marotta sulla provenienza dell'arbitro: certe cose le dice Moratti, non le può dire un dirigente juventino, neanche Moggi è mai sceso a questo livello.

Conclusioni: azzerare due terzi dell'attuale dirigenza, lasciare ad Agnelli (se la sente) il compito di padre spirituale, senza compiti di rappresentanza. Dare l'incarico di AD ad un manager plenipotenziario che se ne fotta dei giochi politici che girano nel mondo del calcio italiano e che faccia solo gli interessi del club. Poi, per finire: un sano embargo a giornali e TV, denti digrignati contro chiunque getti discredito sulla società, ogni tanto dare qualche "bottarella", come fece l'indimenticabile Boniperti. Zeffirelli, ad inizio anni '80, si divertiva a lanciare ingiurie e diffamazioni contro l'Avvocato Agnelli e contro il Presidente: "Quei due vecchiacci", oppure "Ho visto Boniperti in tribuna mangiare noccioline come un mafioso americano", le più simpatiche. Stufo di questo andazzo, il "presidentissimo" querelò il regista fiorentino, il quale venne poi condannato a risarcirlo con 200 milioni delle vecchie lire. Da allora, come per magia, Zeffirelli tacque. Occorre fare di nuovo così: colpirne uno per educarne cento, dicono in Cina. Ci vuole tanto ?
 
 
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