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Juventus
Domenica 06/04/2025 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di BeppeBio del 29/01/2013 16:32:51
Di che stiamo a parlare?
Dirigere una partita di calcio è veramente molto difficile, e solo chi non ha mai provato a farlo non riesce a capire come un arbitro possa prendere in buona fede decisioni completamente errate, proprio come succedeva anche a me prima di indossare la fatidica giacchetta nera. Infatti, poichè avevo giocato per molti anni a un discreto livello mostrando buona personalità in campo, un amico che ricopriva il ruolo di responsabile del CSI della mia città mi ha chiesto di dargli una mano con i campionati allievi e juniores, ritenendo che avessi la stoffa per essere un ottimo arbitro, almeno in quelle categorie. Io ho accettato volentieri perché credevo sarebbe stato facile e divertente ma, invece, facile e divertente non lo è stato per niente e, seppur con discrete prestazioni, ho commesso errori incredibili credendomi nel giusto e posso garantirvi che nessuno mi ha mai chiesto di favorire questa o quella squadra.

E’ vero, si trattava di campionati giovanili del CSI dove “comprare l’arbitro” non aveva senso, ma qualche “arbitro venduto” (questo mai) e qualche “arbitro cornuto” (e questo mi auguro proprio di no) me li sono presi anch’io a motivo dei mei abbagli, commessi però in assoluta buona fede. E così ho imparato a mie spese che giudicare un episodio alla moviola standosene seduto in poltrona è cosa ben diversa dal farlo correndo durante le fasi concitate di una gara, e proprio gli errori che ho commesso in assoluta buona fede mi hanno convinto dell’onestà professinale dei nostri arbitri che, purtroppo, non ha però nulla a che vedere con la pretesa onestà stil-prescritti di chi li dirige e di chi dirige il nostro calcio.

Infatti, tra i vari Nicchi, Braschi & C ciò che ha detto Carraro a Bergamo il 26.11.2004 alla vigilia di Inter – Juve “mi raccomando che non si aiuti la Juventus, per carità di Dio” è un vero e proprio “must di presupposti e intenti” che, per favorire i veri padroni del nostro calcio e mantenere le loro poltrone, cercano di trasmettere agli arbitri ricorrendo persino a una sorta di messaggi subliminali. Basti pensare, per esempo, a tutte le volte in cui si inventano regole e spiegazioni nelle loro interviste a Sky o alla Gazzetta di Moratti, nelle quali un errore commesso contro la Juve viene sempre definito “un non-errore” mentre, se commesso a suo favore, si traduce in un’invettiva contro l’arbitro che ne è stato responsabile e in profonde e ossequiose scuse per chi lo ha subito (vedi con Galliani dopo il gol di Muntari dello scorso campionato e con Moratti dopo il gol di Vidal viziato da fuorigioco nell’ultimo derby d’Italia).

Invece, per la Juve solo “ardite arrampicate sugli specchi” per cercare di dimostrare che la Terra è quadrata, come nel caso del rigore a favore del Milan inventato da Rizzoli per “fallo di schiena” da parte di Isla o del rigorissimo non concesso ai bianconeri sabato scorso contro il Genoa. Infatti, per evitare di ammettere l’evidenza lampante dell’errore di Guida, Nicchi ha addirittura “finto” di chiedere lumi in proposito a Uefa e Fifa quando ci sono i regolamenti che parlano chiaro a proposito di “braccia lontane dal corpo”, come lo stesso Braschi aveva precisato nel ritiro pre-campionato degli arbitri a Sportilia. Una manovra, quella di Nicchi, che ricorda tanto quella della Figc a proposito dello scudetto di cartone: ovvero, piuttosto che pronunciarsi a favore della Juve come suggerirebbe l’ovvietà della situazione, ci si dichiara incompetenti e si dimanda ad altri che, a loro volta, dimanderanno ad altri ancora e così via, in ossequio ai regolamenti interni del “circolo della caccia”…E’ chiaro che in un simile contesto di servile sudditanza nei confronti dei veri potenti del calcio da parte dei dirigenti dell’Aia (e di Abete & C) gli arbitri si adeguino alle circostanze e che le loro decisioni, a dispetto dei loro propositi di dirigere com equità, siano influenzate dalle spade di damocle che pendono sulle lor teste…

Se si rischia addirittura una denuncia penale per dirigere con coscienza le gare della Juventus meglio darle contro e far carriera, perché il valore di una giacchetta nera oggi si misura nel numero di recriminazioni che la Juventus lamenta nei suoi confronti…Gli arbitri sono esseri umani, e anche loro leggono i giornali che fanno opinione in Italia e il povero Guida non fa certo eccezione, per cui non se l’è sentita di concedere la sacrosanta e meritata vittoria alla Juventus nei minuti di recupero…Meglio infatti affrontare la rabbia bianconera con tutti i media e gli opinionisti schierati a sua difesa (e 2 bei punticini in più per la sua carriera) piuttosto che la rabbia del novello potentado di De Laurentiis, alla cui squadra non sono stati fischiati rigori contro negli ultimi 2 campionati e a cui sono stati abbuonati punti di penalizzazione e squalifiche a go go, con evidenti disparità di trattamento nei confronti di Torino, Siena, Sampdoria…ecc precedentemente penalizzate per gli stessi capi d’imputazione.
E poi, da tifoso napoletano verace, come avrebbe potuto Guida tornare a Torre Annunziata dopo aver concesso un penalty alla Juve e guardare negli occhi dei suoi concittadini il disprezzo per chi aveva “aiutato” i compagni di Marchisio, quello da picchiare (solo in un gioco??) per aver osato dire che il Napoli gli è sportivamente antipatico?

E quando Marotta si è permesso di mettere in risalto la scelta infelice di Braschi nell’affidare al partenopeo Guida una gara delicata di un’avversaria del “suo” Napoli, tutto il mondo anti-bianconero si è subito affrettato a svergognare il DS banconero accusandolo di fomentare ridicoli sospetti e violenza, quello stesso mondo anti-bianconero che non ha avuto nulla da ridire quando nella primavera del 2006 Mancini (allora allenatore dell’Inter e al corrente del Dossier Ladroni) dopo un Inter-Roma 2-3 arbitrato dal torinese Rosetti gli urlò contro a fine gara che “prima o poi lei e i suoi amici di Torino (la Juve di Moggi e Giraudo) pagherete tutto”…Anzi, i media e gli opinionisti di allora rincararono la dose e si schierarono apertamente dalla parte di Mancini, individuando in Rosetti (che non è mai neppure stato indagato) una sorta di capocupola alla De Santis, per cui da che pulpito arrivano queste lezioni di falsa moralità.

E da che pulpito arrivano le condanne a Conte per il suo comportamento post Juve-Genoa di sabato scorso definito unanimamente vergognoso. E’ senz’altro vero che il nostro allenatore ha un pochino esagerato e che, in fin dei conti, la sua reazione non è servita ad altro che a fornire materiale d’accusa per i media anti-Juve, ma che a fargli la paternale siano giocatori che non si son presentati alla premiazione della Supercoppa Italia o presidenti che han fatto del pianto e delle sceneggiate in campo e fuori campo (oltrechè di indagini private tramutate in inchieste penali) il loro cavallo di battaglia, è veramente il colmo.

E che dire poi di quegli opinionisti che hanno invitato Conte a smetterla di lamentarsi per un rigore non concesso, dato che i campionati non si vincono/perdono per degli episodi ma per un’effettiva superiorità/inferiorità di gioco espressa nell’arco di 38 partite, dove torti e favori alla fine si compensano? Ma ce l’hanno un po’ di dignità? E’ dal 1980 che ogni 3 per 2 tirano fuori il gol di Turone, il rigore di Ronaldo, il gol di Cannavaro e il non-gol di Muntar per negare la superiorità di gioco che la Juventus ha sempre avuto nei campionati che ha vinto…

E’ inutile chiedere al nostro allenatore di abbassare i toni e di accettare le decisioni arbitrali quando la mentalità imperante nel nostro calcio fa capo a gente come Moratti (speriamo non ci sia la Juve dietro gli errori arbitrali che sta subendo attualmente l’Inter), Galliani e Preziosi (il gol di Muntari, il gol di Munatri…), Pulvirenti (la panchina della Juve ha fatto annullare il gol di Berghessio, è la fine del calcio), Guerini (sono sconcertato, se anche la Juventus comincia a lamentarsi, mi viene proprio da ridere…hanno una storia alle spalle che parla da sola) e tanti altri ancora.

Infatti, è grazie a gente come questa e ai media che li servono che il calcio italiano vive di tante incertezze e di una sola grande verità, ovvero - come ha detto Conte nella sua conferenza stampa post Genoa - che: “è assodato, la Juve ruba a prescindere, per cui di che stiamo a parlare”?

Già, caro Conte, di che stiamo a parlare? Vediamo di far qualche gol in più perché non ci regaleranno nulla, anzi…
 
 
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