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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mauro Nero del 04/02/2013 21:46:52
Se volete ci mettiamo una scopa in c...
Siamo alle solite. Il sistema decide che un rigore sesquipedale non è rigore e i nostri, invece di incavolarsi il doppio di quanto fatto in prima battuta, abbassano le penne e chiedono scusa.
Probabilmente intimoriti dalla rappresaglia dell'Olimpico in Coppa Italia e dallo scempio di Napoli, il nostro allenatore è stato costretto a chiedere scusa, oltre che a pagare una multa sostanziosa e a beccarsi una squalifica per altre due giornate; come se il pregresso della vergognosa scommessopoli non fosse bastato.

E' incredibile quanto la nostra società abbia perso ogni spazio di potere all'interno del sistema. Ogni volta che si presenta la possibilità di realizzare in concreto il famigerato "contro tutto e tutti", la F.C. Juventus abbassa la testa, fa un inchino e dice: "scusate, lo abbiamo fatto per i tifosi beoti, ma non volevamo offendere nessuno, men che meno il nostro amico e vate Abete e tutti i suoi scagnozzi sparsi per le varie istituzioni sportive!".

Braschi, intervistato, parla di situazione al limite, lasciando intendere che, se Guida avesse dato il penalty, non ci sarebbe stato nessuno scandalo. Poi - per sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano ondivaghi e incompetenti questi personaggi - perentorio, afferma che, in ogni caso, quello era rigore, e che l'imperizia di Granqvist non ha inficiato l'involontarietà del gesto. Il fatto che la palla, come fece notare Conte a freddo, sarebbe finita al nostro attaccante, solo, davanti al portiere, e che il genoano facesse palesemente volume con le braccia rispetto al corpo, non conta più una cippa.

Chiaramente, l'imperizia e l'imprudenza del gesto non sono giustificate soltanto se l'evento accade al 93' a S. Siro. Ah il goal di Muntari!! Quello che è successo ieri a Milano, più un'infinità di "disattenzioni" che hanno concesso al Milan di ritrovarsi vicino alla zona Champion invece che a ridosso di quella salvezza, sono passati ovviamente sotto silenzio. I prezzolati del padrone, che affollano giornali e tv, fanno il loro mestiere in maniera egregia. Noi, invece, senza giornalisti di parte sparsi nelle trasmissioni e nelle redazioni che fanno opinione, senza rappresentanti in Lega,senza più nessun tipo di potere nel mondo del calcio, cosa facciamo? Ci pieghiamo come i giapponesi e chiediamo scusa. La vergogna di scommessopoli, la storia dei trenta sul campo, fino ad arrivare all'epurazione voluta e ordita ai nostri danni nel 2006, non conta nulla.

Meglio scusarsi, così magari,mentre i meanisti vanno in tranquillità in Champions grazie all'occhio di riguardo dei loro migliori acquisti - che non stanno certo in panchina - evitiamo altri cecchini che potrebbero ulteriormente compromettere il nostro campionato. Se esiste anche un solo juventino in Italia che pensi che Moggi non aveva ragione quando sosteneva di voler solo difendere la propria società dalla lobby milanese e dai suoi sodali, tra cui uno continua imperterrito ad occupare la poltrona della Lega, lo invito caldamente a cambiare squadra. Intanto io aborro gli smidollati che bazzicano in Società, e continuo a credere che non riavremo mai il mal tolto.

Altro che ricorso al Tar: costoro non sono capaci di urlare allo scandalo di fronte alla menzogna di un rigore grande come una casa, a cui si toglie d'amblè la legittimità, dopo giorni di interpretazioni controverse, quando a parti invertite si sarebbe scomodato il parlamento, e ci aspettiamo che ottengano giustizia della farsa del del 2006?? Non contiamo più nulla: questa è la verità, e, in ultima analisi, ciò a cui volevano, giungere i mandanti della messa in scena di Farsopoli.
 
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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