Il mercato calcistico pullula di personaggi privi di scrupoli, spesso capaci di ogni nefandezza; probabilmente Moggi era uno di questi, un tipo scaltro, con le amicizie giuste (e anche con moltissimi nemici), dotato di grande conoscenza calcistica e umana, probabilmente capace di bassezze. Quando ha messo il suo patrimonio di conoscenze e le sue capacità al servizio della società meglio organizzata d'Italia è nata una corazzata destinata ad oscurare le gesta di tutte le Juve dei decenni precedenti e in grado di spazzare via la concorrenza nazionale.
Per questa ragione e probabilmente per altre vicende dinastiche di casa Agnelli fu necessario porre fine a quello che stava per diventare un dominio. Se Giraudo e Moggi avessero costruito lo stadio nei primi anni 2000, così come era ampiamente possibile, si sarebbe chiuso il cerchio che avrebbe messo definitivamente fuori gioco le cicale milanesi.
Dopo molti anni la Juve si è ridata delle basi solide ed ha ricostruito una discreta squadra in grado di spadroneggiare in Italia, in un calcio che, con l'eclisse della Juve di Moggi, si è ritrovato per incanto molti livelli più in basso, trasformato da ristorante di lusso in pizzeria, tanto per usare le parole di zio Fester. Il cambio di passo per tornare ai vertici nazionali lo ha impresso Conte che, con il lavoro sul campo e con la moral suasion nei confronti della società, ha determinato il decisivo cambio di rotta. L'unico soggetto col quale non sembra essere entrato in sintonia è Marotta, personaggio la cui flemma e il cui fare approssimativo e dilettantistico evidentemente determina in Conte dei disturbi digestivi.
Non voglio qui rivangare gli autentici disastri commessi da Marotta nel suo primo anno di Juve, dall'ingaggio di Del Neri, alla trattativa per Cassano, all'acquisto di una sfraccata di brocchi. Ciò che appare evidente è che questo personaggio non abbia il passo, la personalità, la grinta per fare il dirigente della Juve, tanto per la sua incapacità di tutelare la squadra nelle polemiche e negli attacchi quotidiani, quanto nella sua incapacità di gestire con un minimo di sagacia la campagna acquisti
Tanto Marotta latita quando dovrebbe intervenire (ad esempio non abbiamo sentito nulla in merito al servizio sull'Epo della televisione olandese), tanto è stupidamente garrulo nel propagandare ai quattro venti le intenzioni di mercato della Juve, intenzioni che, una volta rivelate ai quattro venti, diventano quasi sempre irrealizzabili. E' possibile che non sia reperibile sul mercato un dirigente più capace e più sveglio? |