Ero molto incuriosito dalla trasmissione di “Un giorno in Pretura” su Rai 3 dedicata alla prima puntata, di tre, su Calciopoli. Ero incuriosito e sospettoso, visti i precedenti, soprattutto di vedere come avrebbero trattato l’argomento. Anche se è solo la prima puntata, quindi il giudizio è incompleto e sempre rivedibile, penso che tutto sommato non abbia fatto male ad esserlo.
Bisogna anche riconoscere, però, che è difficilissimo riassumere un processo che dura anni in tre puntate di circa un ora ciascuna, e da qualsiasi parte si cominci o la si giri il taglio è inevitabile e non possono che essere molteplici. L’impresa è dunque ardua e comunque criticabile.
Innanzitutto si deve far capire all’ascoltatore qual’è l’accusa mossa agli imputati e come la difesa l’abbia contrastata, e questo secondo me l’ha fatto molto bene, ho condiviso l’impostazione generale del programma, che mi è sembrato equilibrato, e ne ho condiviso pure la scelta dei testimoni da far vedere, Nucini e Zeman, che erano quelli più importanti su cui si reggeva l’accusa.
Quindi devo constatare che il programma è stato curato molto bene, ed è proprio per questo che a un certo punto del filmato ho notato qualcosa di stonato e discordante con l’impostazione generale della trasmissione. Dopo essersi intrattenuti lungamente sul racconto di Nucini del incontro con Moggi all’Hotel Concord e aver fatto vedere una smentita, documenti alla mano, di Bergamo a una precedente affermazione di Nucini, si ritornava con le immagini sulla conduttrice del programma che, al minuto 41 e 40” del filmato, diceva: “quindi Paolo Bergamo sostiene che l’incontro fra Moggi e Nucini non ebbe nessun effetto”. Facendo credere, dunque, che quell’incontro fosse realmente esistito e omettendo che gli imputati smentivano che ci fosse mai stato, non citavano mai le contraddizioni della scheda telefonica che in quell’occasione Nucini diceva di aver ricevuto e che metteva in forte dubbio la credibilità del racconto, in più non facevano notare neanche che Fabiani, cioè colui che avrebbe organizzato l’incontro fraudolento, è stato assolto dal tribunale; il che avrebbe fatto crollare definitivamente la credibilità mediatica e processuale di Nucini.
Che questa colossale omissione si stata fatta per superficialità ne dubito seriamente visto la cura e l’equilibrio con il quale è stato realizzato quasi tutto il programma. E’ stata fatta un’omissione sola ma necessaria e sufficiente per alterare la ricostruzione processuale. Forse, non potendosi appigliare a nessun fatto concreto e l’inconsistenza dei testimoni dell’accusa, descritti comunque come tali, anche perché era impossibile non farla trasparire, ha costretto gli autori a questo taglia e cucci. E guarda caso è stato fatto proprio su quel racconto molto oscuro e romanzato, che fa tanta scenografia Hollywoodiana e presa sulla fantasia dei colpevolisti, che è servito, tanto ai PM che alla trasmissione tv, per creare i sospetti voluti, ma che appare molto probabilmente costruito a tavolino esattamente come un film; e considerando tutte le stranezze dell’indagine non è da escludersi che tale sia realmente.
Insomma nessuno ha il coraggio di descrivere Calciopoli per quella che è, ma si cerca sempre di fargli mantenere, con o senza effetti speciali, quell’aurea di sospetto che serve al sistema che la partorita per autoassolversi. Spero che nelle puntate successive mi smentiscano, ma non ne sono per niente convinto; anzi il sospetto iniziale si è rafforzato.
|