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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Prospero del 03/09/2013 16:45:29
Le scelte razionali nelle decisioni per il mercato
Il mercato si è ormai chiuso con buona pace di tutti. I commenti sui giornali, sportivi e non, sono molteplici e si tracciano bilanci sulle campagne acquisti/vendite di ciascuna squadra, con tanto di pagelle a decretare la bocciatura o la promozione dei dirigenti delle varie società. Tuttavia è raro che le analisi che vengono condotte siano da ritenersi raffinate sul piano economico oltre che puramente sportivo. Non di meno, non sfugge che i due fenomeni sono altamente correlati e mirano al medesimo fine. I manager delle squadre sono, per lo più, molto competenti e sanno il fatto loro. Nel quadro d’insieme, tuttavia, un esperto di cose economiche avrebbe molti rilievi da fare sul piano delle scelte di mercato, individuando talvolta, o forse spesso, una non piena razionalità nelle scelte d’investimento, dovuta forse alla mancanza di coraggio.

Ma l‘intrapresa economica è anche rischio, ogni libertà del resto ha il suo rischio. Il risultato delle scelte razionali non è detto che sia strettamente correlato al rischio che si è disposti ad assumere; ma senza rischio si permane nell’appiattimento e nell’incapacità di saper prendere il volo.

Facciamo un esempio: mi chiamo Marotta e vorrei acquistare un certo Kolarov, il mio bravo allenatore è straconvinto, infatti, che tale elemento porterebbe un valore aggiunto determinante alla fascia più sguarnita, con incremento delle performances complessive nella qualità del gioco della squadra e, forse, anche nei risultati. Ma non intendo acquistarlo perché, facendo due conti, ho già speso più di quanto ho incassato e non posso intossicare il mio bilancio con nuovo deficit.

Discorso apparentemente razionale, non c’è che dire. Ma vi è altro nell’analisi della decisione razionale? La scelta economica deve anche essere lungimirante e cogliere i risultati prospettici oltre che immediati. Se con l’indicato Kolorav incremento al probabilità di passare il turno di Champions (o evito di non passarlo) dovrò quantificare l’effetto economico di tale circostanza (se non altro in termini probabilistici); in quanto l’effetto negativo (c.d. costo opportunità) di un mancato guadagno (ad es. per il possibile non passaggio del turno, che con l’adeguato investimento, invece, potrebbe essere raggiunto) è anch’esso un costo (anche se non puramente monetario). A cose fatte, poi, il Kolarov in questione potrebbe (e qui è il rischio, ma valutabile e ponderabile) consentire un bilancio addirittura molto migliore (se le aspettative sono realizzate).

Non è certo una squadra fatta di stelle a garantire il paradiso del calcio, ma un gruppo ponderato, stellato e non, ma di qualità e funzionale ad un progetto, che deve esserci sempre.

Chiedete a Conte, oggi, se nella sua squadra si realizza tale principio...

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