Il 10 aprile 1995 Mario è in sala parto, sta per nascere il suo primo figlio maschio, con la moglie Carla hanno ormai deciso si chiamerà Luca, il travaglio è lungo e doloroso (nomem onem) ma alla fine nasce un bel maschietto di 3,250gr.
Mario ancora emozionato per l’evento si reca all’anagrafe per denunciare il nome del nascituro, è piuttosto provato emotivamente in più il toro il giorno prima ha vinto il derby con doppietta di Rizzigol per cui l’onda emotiva è al massimo… nel momento di scrivere il nome prima di Luca aggiunge Ruggiero… Quando lo scopre la moglie non si arrabbia più di tanto, vedendo Mario con gli occhi lucidi che mette la prima tutina del toro al piccolo Ruggiero Luca pensa che sarà un buon padre e questo le basta!
Con gli anni il piccolo Ruggiero cresce, per farlo addormentare il papà gli racconta la favola del grande Torino e poi lo porta la domenica a giocare tra le erbacce del vecchio Filadelfia, sempre con qualcosa di granata addosso, Ruggiero non capisce ma si diverte a vedere la faccia del papà quando dice fozza too o bu juve..
Poi arrivano le elementari e sempre con il suo completo granata Ruggiero si ritrova in classe altri bambini quasi tutti juventini ma anche milanisti, interisti pure un romanista, del Toro ci sono solo lui e Paolino, non capisce tanto perché suo papà dice sempre che Torino è granata, ma dove sono tutti???
Gli anni passano tra gli sfottò il Toro vince poco fallisce rinasce va in B torna in A torna in B… nel frattempo il piccolo Ruggiero è andato alla scuola calcio dei granata ma poi, siccome il talento è quel che è, va a giocare nella squadra del quartiere sempre accompagnato dal papà in tuta del toro che lo esorta a non mollare citando l’esempio di Bruno, Policano, Annoni che non avevano talento ma avevano cuore…
Ruggiero va alle superiori e inizia ad avere le prime simpatie, in particolare si prende prima una cotta per Alessandra, ma poi viene a sapere che è juventina e l’amore svanisce, poi arriva Manuela il primo amore dura due anni ma poi lei lo lascia perché la domenica del suo sedicesimo compleanno Ruggiero non va da lei perché era in trasferta per Empoli-Torino. Ruggiero soffre ma sul pullman del rientro a fianco a suo padre dice a Manu che lei non capisce che il Toro è una ragione di vita. Mario è dispiaciuto per il figlio ma in fondo è orgoglioso di lui.
Questa storia lo segna ma si rifidanza con Sabrina, arriva finalmente il giorno del diciottesimo compleanno, il papà gli organizza una festa al Filadelfia e gli regala una Panda granata (ma come una Fiat? Ma faceva la pubblicità Chiambretti cuore Toro! Ah ok papà) e Sabrina la sera lo fa diventare uomo…
Ormai siamo al 29 settembre 2013 il suo Toro è partito bene, il nuovo Robben Cerci è capocannoniere, papà lo gasa tutta la settimana, vedrai stavolta battiamo sti gobbi. Ruggiero riempe la sua pagina facebook di immagini storiche, camba la foto del profilo con quella di Rizzigol, vanno allo stadio ma poi… perdono. Papà Mario urla che è sempre la stessa storia: colpa dell’arbitro! "E' vero papà dovevamo vincere noi", Ruggiero lo dice più per solidarietà che per convinzione in fondo l’unica volta che Immobile ha dato un calcio è stato alla caviglia di Tevez e per vincere sono entrati Masiello e Meggiorini…
Ruggiero ormai è un uomo sa cos’è l’amore, può votare, va all’università, guida la macchina sa tante cose ma una ancora no, cosa significa vincere un derby. Un dubbio dentro di lui cerca di insinuarsi, "ma papà non poteva farsi i ca**i suoi?" Poi però alza gli occhi sul poster di Junior, vede sulla mensola il libro di Gramellini, va in cucina e trova la bottiglia di vino dei filari del poeta e capisce che... Sì, DOVEVA farsi i ca**i suoi! Esce di casa e corre a comprarsi la maglia di Pogba e intona un “Juve storia di un grande amore…” gli è sempre piaciuta anche se lo negava.
Nel 2033 Mario è in pensione ma aspetta ancora di vincere un derby dopo 38 anni, anche se per 15 anni non si sono giocati causa fallimento della Cairo communication nel 2016.
Carla si è separata e adesso vive con un dentista che la domenica la porta a Montecarlo o Saint Moritz e del calcio non gliene frega niente
Ruggiero compie 20 anni di abbonamento allo Jstadium e la Juve gli regala la maglietta celebrativa del 43esimo scudetto
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Questa storia ha un lieto fine purtroppo di solito non finisce così, se anche tu conosci un Mario fagliela leggere prima che vada a comprare la tutina al granata store, salva anche tu un Ruggiero.
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