Quando nel corso delle prime partite di campionato ho appreso che l'ordinamento calcistico italiano aveva recepito una norma che sanzionava le condotte discriminatorie tenute dai tifosi sugli spalti, immediatamente la mia memoria è corsa agli episodi dello scorso campionato che videro coinvolti (guarda caso) quasi tutti i giocatori di colore del Milan, con tanto di abbandono del campo e strepiti sui media. Mi sono immediatamente detto: questa è opera dello zio Fester che certamente riuscirà ad avvalersene tutte le volte che il Balo e gli altri suoi colored verranno fischiati, per far squalificare i campi delle avversarie.
Quando la norma sembrò ritorcersi contro lo stesso Milan per le intemperanze dei suoi tifosi verso i tifosi delle squadre meridionali, mi dissi certo che lo zio Fester avrebbe avuto buon gioco nel non pagare dazio e che piuttosto avrebbero cambiato la legge e i giudici.
Quest'ultima previsione si dimostrò immediatamente fondata, alla luce della grande mobilitazione della stampa e di tutte le tifoserie organizzate a supporto dei ricorsi presentati dal Milan tramite i suoi avvocati, che ben presto portarono alla modifica della legge e al congelamento delle sanzioni.
Quando mi accorsi infine che, per supportare le ragioni del geometra calvo, erano scesi in campo i caporioni delle nostre curve, sfidando le leggi e le sanzioni senza alcun ragionevole motivo, pronosticai che noi juventini saremmo stati i primi (e forse gli ultimi) a provare i rigori della legge.
Anche questa previsione si è puntualmente verificata.
Adesso è la Juve ad avere subito la medesima sanzione contro la quale il Milan ed il suo A.D. sono riusciti a mobilitare l'universo mondo, ivi comprese le tifoserie delle squadre avversarie; cosa scommettiamo che nessuno se la sentirà di intervenire a nostro sostegno? Cosa scommettiamo che saremo come al solito i primi e gli unici a pagare dazio in uno scenario di desolante di illegalità diffusa? E mi chiedo, quali ragioni animino quegli incoscienti del nostro tifo organizzato? Quali vantaggi sperano di ottenere nell'appoggiare le ragioni del Milan e nel danneggiare la propria squadra? Peraltro danneggiando quella squadra che è perennemente nel mirino della "Ingiustizia Sportiva" di Palazzi, Tosel, Sandulli, Artico e compagnia, e perennemente sotto tiro dei giornali e delle televisioni, che senza sosta continuano ad orchestrare i sentimenti popolari. Mi chiedo le ragioni per cui questi soggetti, invece di combattere le ingiustizie che la loro squadra subisce, si sforzano di fornire munizioni a chi la vuole far fuori.
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