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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Vito Cavarretta del 23/01/2014 11:52:46
Una lezione per Marotta
Forse può apparire ingeneroso rivolgere critiche al dirigente che ha contribuito a portare la Juve fuori dalle secche in cui era stata scaricata dopo la tempesta di calciopoli, ma troppo spesso il signor Marotta offre la sensazione di essere un tipo poco sveglio e di essere un freno rispetto alle enormi potenzialità di sviluppo che ha la Juve. E' anche vero che la sua sonnolenza, in uno scenario derelitto come quello del calcio italiano, è più che sufficiente per surclassare la concorrenza, decimata dall'autoaffondamento delle milanesi e dall'indebitamento complessivo delle altre società; è parimenti vero che, se l'obiettivo della Juve e di Conte è tornare ad incrociare le lame con le più forti società europee in condizione di parità di forze ed opportunità serve un cambio di passo, e tale accelerazione, a mio parere, la potremo ottenere mettendo una persona più sagace di Marotta a condurre le trattative di calciomercato.
Mi si obietterà che Marotta è l'artefice della costruzione di questa Juve, ma ciò è vero solo in parte. Prima dell'arrivo di Conte, personaggio che accettò obtorto collo, il nostro direttore generale aveva affidato la ricostruzione della Juve al mediocre Del Neri e, dopo il fallimento di questo, la sua prima scelta sarebbe stata Mazzarri. Conte, reale e principale artefice della rinascita juventina, è stata una scelta diretta di Agnelli appoggiata da tutta la tifoseria. Tutta l'azione del nostro DG è stata connotata dall'incapacità di portare a termine una vendita a condizioni onorevoli di tutto il parco giocatori che si era trovato per le mani, quasi tutti li abbiamo persi a parametro zero per mancato rinnovo del contratto, e l'elenco di questi è lunghissimo. Si è reso responsabile dell'acquisto di Martinez, uno dei più grandi bidoni mai arrivati a Torino e fonte di minusvalenza mostruosa. Qualcuno gli attribuisce il merito dell'acquisizione di Pogba, ma quell'operazione è avvenuta totalmente sopra la sua testa, sull'asse Raiola, Nedved, Agnelli. Lui è capace di operazioni di piccolo cabotaggio come quella di Pirlo o Barzagli, o di comprare a prezzi proibitivi (vedi Bonucci, Isla, Asamoah e Ogbonna). Probabilmente le sue cose migliori (Vidal, Tevez e Llorente) nascono da indicazioni di Conte e le acquisizioni dei giovani sono interamente riferibili alle capacità di scouting di Paratici.
Più in generale la Juve, se veramente vuole spiccare il volo, deve liberarsi delle sabbie mobili costituite dal mercato italiano, da usare unicamente per i giovani, e darsi una dimensione europea.
Se devi vendere il centravanti titolare della squadra che ha vinto gli ultimi due titoli italiani, ovvero Vucinic, per quale ragione ti impelaghi in una trattativa con una società decotta dai debiti, priva di un management e di una proprietà credibile? Una società che viene per comprare, ma che premette di non avere un euro da pagare? Vedo un Sabatini a Roma che riesce senza particolari difficoltà a piazzare tutti i giocatori in esubero con grande maestria. Mica qualcuno è convinto che un soggetto come Osvaldo sia più appetibile sul mercato inglese di Vucinic? Mi chiedo le ragioni per cui ci si debba impelagare in trattative estenuanti col Toro o con altre società italiane che ti trattano come il pollo da spennare o come l'approfittatore di turno? In buona sostanza, a quando un DG che evita di perdere il suo tempo con Branca, Fassone e Thohir e pensa sul serio a fare una Juve all'altezza dei suoi fasti?

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