Welcome home: benvenuti a casa, iniziò così Andrea Agnelli il giorno dell'inaugurazione dello Stadium e oggi dopo l'ennesimo episodio di sciopero del tifo, chiedo al Presidente: a casa di chi?
A casa, forse, di quel "signore" che nel secondo anello della curva sud minacciava fisicamente chiunque azzardasse anche solo un grido di incoraggiamento, mentre i turchi ci davano l'ennesima dimostrazione di cosa vuol dire sostenere la propria squadra.
A casa, forse, di quel signore che ha spento il sorriso del ragazzino che per la prima volta era entrato estasiato nel nuovo stadio e che chiedeva implorante a suo padre il perché non poteva aprire bocca.
A casa, forse, di quel signore che si pavoneggiava con due ragazze di come tenesse in scacco migliaia di persone impedendo loro di tifare, che non si degnava di girarsi verso il campo in quanto evidentemente della partita non gli fregasse nulla intento solo a minacciare chiunque non ubbidisse ai suoi ordini.
Questi, Presidente, sono i veri padroni di casa e nessuno fa nulla per tutelare le persone normali che pagano con soldi normali, che hanno figli normali, che fanno sacrifici normali, che a sentire il signore di cui sopra non sono la Juve perché la Juve sono solamente loro.
E voi calciatori che alle premiazioni per gli scudetti, vi presentate orgogliosi con figli e famiglia al seguito, provate per un attimo a tornare persone normali, che non si possono permettere le tribune vip con tanto di buffet, ma solamente una curva, provaste a pensare cosa direste davanti allo sguardo malinconico di un figlio al quale i grandi stanno rovinando un sogno: andreste ancora ad esultare sotto la curva di questi "signori".
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