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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Il Camaleonte del 25/02/2014 14:04:45
LE ARMI DI CASTRAZIONE DI MASSA
“Ripetete una bugia, cento, mille un milione di volte e DIVENTERA’ una verità” (Goebbels, ministro della propaganda nazista.)

Un tempo per castrare venivano usati vari metodi, più o meno traumatici, coi quali si ottenevano anche le voci bianche per i cantori del Vaticano o degli eunuchi per gli harem musulmani.

Durante la guerra si ricorreva sistematicamente alle falsità, si taroccavano i cinegiornali e i quotidiani, che presentavano cifre ‘corrette’, a pilotare il raziocinio comune. In Russia, nel corso della campagna bellica, una voce ammaliatrice, diffusa da un altoparlante provocava ai ‘crucchi’ danni quanto i temibili razzi katiuscia, poiché una voce sensuale di donna invitava i soldati a cedere le armi e a rifugiarsi nelle loro linee, dove sarebbero stati accolti da tavole imbandite e donnine compiacenti.

Accorrevano a frotte. Per scoprire naturalmente a spese della loro vita, quanto fossero micidiali le torture sovietiche.

In tempo di pace i mezzi da me definiti di “castrazione di massa”, vengono usati opportunamente per altri scopi e in altri campi, che qui non ci sembra il caso di analizzare. Per ovvie ragioni sceglieremo solo il settore sportivo, e in particolare calciopoli o meglio farsopoli, argomento da noi cucinato e soffritto in tutte le salse.

L’apice della bassezza, mi si perdoni il paradosso, i mezzi di castrazione l’ottengono quando continuano imperterriti nelle loro menzogne, o nei loro silenzi, allorquando nel frattempo invece, si verificano degli ‘incidenti di percorso’, nel senso che alcune loro falsità tanto diffuse, vengano smentite.

Essi si guardano bene dal correggere il tiro e cambiare rotta, ma proseguono nella loro spudorata marcia di disinformazione. Diventando così non più mezzi di cronaca bensì di guerra mediatica, che scatenano contro i nemici personali dei loro mentori.

Ai nostri tempi, il linguaggio figurato parla di tirare fuori gli attributi in momenti decisivi, nei quali c’è bisogno ognuno si adagia sulle ‘verità’ riportate dai quei mezzi di massa che puntualmente provvedono a ‘castrare’ intellettualmente e opportunamente, nascondendo realtà scomode e affermando nella mente e nella psiche il prodotto spacciato per reale.

In vari blog, spesso noi bianconeri abbiamo dissertato in lungo e in largo sull’argomento, e sottolineato come i suddetti mezzi di castrazione, abbiano agito in questi cinque anni come neutralizzatori delle capacità di giudizio.

Al punto in cui siamo, è sdegnosamente colpevole il silenzio sulle novità, solo perché erano scomode verso alcuni rappresentanti del potere, e, personalmente non capisco perché nessuno, di coloro che hanno tutta la ragione a farlo, compreso quei pochissimi, più unici che rari, non si adoperino per denunciare apertamente questa inerzia, e non sparino in prima pagina quelle domande scomode che nessuno ha il coraggio di PRETENDERE in nome della giustizia e della democrazia e parità di trattamento.

Gli effetti di queste mancate smentite sono devastanti, ci sono ancora tifosi convinti che ci sia una cupola, un cupolaro, arbitri e partite comprate, e che ancora si cerchi la chiave a Reggio Calabria del camerino in cui fu rinchiuso Paparesta. Mi verrebbe da pensare che alcuni, immaginano forse che questo arbitro, come l’abate Faria, sia ancora colà rinchiuso, con una barba tanto lunga da ostacolargli le normali funzioni fisiologichee, e che gli passino le vettovaglie da una feritoia.

Ma la castrazione cerebrale ottenuta è più efficace tra quei tifosi che avrebbero dovuto rifiutare slogan e giustizialismi, e PRETENDERE vera giustizia, cioè quel popolo juventino, che però si è adagiato sull’iter, placato dal senso di colpa che per decenni il sentimento popolare è riuscito ad inculcare in loro, al punto che, molti sostenitori bianconeri sono ancora convinti che sia stato giusto pagare e sperano di cambiar ‘pagina’, andare e guardare avanti, soprassedendo e accollandosi una condanna d’infamia eterna che non si cancellerà mai più.

Ben venga quindi un quotidiano, (purtroppo l’unico, pare, a livello nazionale,) che si batta per informare sui veri fatti, onde ottenere giustizia che restituisca decoro. Ben vengano le esternazioni, (che si tentano di oscurare, o peggio, di far passare per capricci giovanili,) del ‘Davide’ degli Agnelli, a contrastare i molteplici e vergognosi agguerriti Golia, equipaggiati fino ai denti delle suddette armi di castrazione di massa, che sapendo bene su che friabili fondamenta si basa farsopoli, cercano di puntellare e non far emergere che tutto quel fantasmagorico castello di menzogne, si erigeva sulle sabbie mobili delle illazioni di parte che, sappiamo, hanno obiettivi e colori precisi.

Ed è su questa base, alla ricerca dell’Etica perduta, davanti alla mafiosità insita in certe vergognose dichiarazioni, che ci apprestiamo a continuare un nuovo campionato. Fingendo di non vedere che da vari anni a questa parte, tutto si svolge all’insegna del disonore, quel disonore che ci accompagnerà FINCHE’ non sarà fatta piena giustizia sui fatti che hanno provocato tanto discredito.

Nella consapevolezza che in un torneo dove si avvicendano vincitori e vinti, c’è ormai un solo e unico, vero e perenne sconfitto: LO SPORT.

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