Che ci sia in atto un nuovo tentativo di delegittimare lo strapotere della Juve ce ne siamo accorti tutti. Tentativo atto a screditare i successi meritatamente ottenuti sul campo dalla Juve in questi ultimi due anni. Non per facile vittimismo ma ormai è noto a tutti che quando vince la Vecchia Signora è difficile potere ammettere con onestà intellettuale il verdetto, anzi si tende a calunniarlo. Ieri l’Inter con il famoso rigore di Ronaldo, poi il Milan con il goal di Muntari e oggi la Roma con le polemiche pilotate del post derby.
In realtà la società Giallo-rossa non ha preso parte direttamente alle polemiche faziose,
ma indirettamente con l’avallo di giornalisti capitolini presenti nelle maggiori programmazioni calcistiche nazionali. Niente di nuovo sotto al sole direte, invece qualcosa di nuovo o per meglio dire di già visto c’è, e deve preoccupare e non poco. Quello che si è scatenato al fischio finale di Rizzoli è qualcosa di altamente indecente per un paese che si vanta di essere democratico.
Ma ripercorriamo seppur velocemente l’andamento del derby. Come tutti i derby la partita è stata noiosa contratta ed è stata sbloccata da un goal capolavoro del solito Tevez, in mezzo un rigore in favore del Toro, ingiustamente non assegnato (gran parte della colpa a mio avviso è da attribuire alla caduta accentuata di El Kaddouri) un rigore a favore della Juve ai danni di Llorente e una mancata espulsione per somma di ammonizione ai danni di Vidal. Per il resto la partita è scivolata via senza neanche un tiro in porta del Toro. Ma ecco che la macchina del fango è pronta a scaldare il motore. Assistiamo dunque a giornalisti di parte riassumere la partita soffermandosi sul rigore non dato al toro e sull’espulsione mancata costruendo ad hoc un nuovo-caso di ruberia ai danni della solita Juve-ladrona, omettendo e non per caso il rigore pro Juve.
Ma questa volta si è andati un po’ oltre perché nonostante le scuse di Sky rea di avere omesso per mancanza di tempo il fallo di rigore su Llorente ecco che i paladini della libera informazione sono pronti ad attaccare la Vecchia Signora. Alla Rai si assiste ai soliti commenti conditi da risolini compiacenti e facce ammiccanti del solito irritante Varriale, che non perde mai l’occasione di irritare chiunque si pari sulla sua strada, chiaramente sostenuto da un parterre di sostenitori di fede giallo-rossa. Ma che Varriale e la Rai non siano stati mai molto cordiali nel commentare la Juve è cosa nota. Ma lì dove si è superato ogni limite è la trasmissione “Tiki Taka” condotta da un seppur simpatico Pierluigi Pardo. Qui tra gli ospiti in studio spicca una delle menti più fine del giornalismo italiano, colui che dell’imparzialità ne ha fatto perno portante della sua carriera giornalistica tale Mario Giordano. Quello che è andato in onda ha dell’incredibile, si sono mosse accuse precise si è parlato di complotti di arbitri pilotati senza il minimo pudore.
Ora alla base di qualunque dibattito civile chi fa certe accuse dovrebbe portare delle prove, invece che trincerarsi sulle solite affermazioni da bar del tipo “svegliamoci con la Juve è sempre cosi” o sostenendo che già calciopoli qualcosa ci ha insegnato, e in effetti qualcosa calciopoli lo ha insegnato ovvero che altre società facevano di più della Juventus e piaccia o non piaccia la prescrizione ha salvato l’Inter dalla serie B. Nonostante la presenza di Mughini in studio il messaggio che è passato è il seguente Juve=Complotto.
Chiaramente oltre alla informazione televisiva si è affiancata anche informazione cartacea capitanata su tutti dal Corriere dello Sport con articoli deliranti e delineando disegni e sistemi messi in atto da non si sa chi ma volti ad aiutare la Juventus. Ometto anche commenti di onorevoli-politici che invece di dedicarsi alla res-publica invocano mozioni parlamentari per assicurare uno svolgimento regolare del campionato italiano o rapper dell’ultima ora che dedicano canzoni contro la Vecchia Signora, usufruendo così di 15 minuti di notorietà cari a Andy Wharhol.
Sui tweet di famosi avvocati e giocatori di calcio preferisco il silenzio, perché non ha senso rispondere a chi non ha orecchie per sentire, immagino però che
necessaria sia una presa di posizione forte e chiara da parte della società al fine di tutelare il lavoro di tutti coloro che quotidianamente soffrono per raggiungere certi obiettivi. Necessario sarebbe anche ricordare a questi giornalisti e conduttori, che offendere la Juventus significa offendere 14.000.000 di italiani, ergo se vogliono continuare a vendere le loro copie o sperare che le loro trasmissioni abbiano seguito devono pensare di cambiare le loro strategie se no va a finire come alla Gazzetta dello sport che ogni anno chiude in rosso… del resto si sa ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria.
Chiudo dicendo che gli autori degli striscioni di domenica non sono tifosi, ne tantomeno uomini ma solamente delle m…e, perché chi non ha rispetto per la memoria non merita rispetto!
Commenta l'articolo sul nostro forum!
Condividi su facebook! (click...)
