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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Stefano Bianchi del 04/03/2014 10:11:55
La Banda degli Onesti parte da lontano. Parte II
Link Parte I

A febbraio 1981, in Argentina, l’Inter vince il "Mundial Infantil de Football": il torneo è destinato agli under 14, ma come rivela Carlo Petrini nel libro “I pallonari”, i furbacchioni utilizzano un fuoriquota con false generalità. Scoperta, l’Inter ebbe l’ordine dalla FIFA di restituire il trofeo nello spernacchiamento generale.

San Siro, 7 novembre 1990: l’Inter ospita l’Aston Villa, che nell’andata dei sedicesimi di Coppa UEFA aveva vinto 2 a 0. Riuscì clamorosamente a ribaltare il risultato vincendo 3-0: non ci sono prove di furti, ma un certo sospetto sì, visto che l’arbitro era il Sig. Spirin, quello dell’8 maggio 1991.
8 maggio 1991, finale di andata di Coppa UEFA tra Inter e Roma: l’arbitro designato Spirin, è corrotto dall’Inter per centocinquamila dollari, come rivela Oliviero Beha nella sua “Indagine sul calcio” del 2006.

Periodo 1999-2004: Inter e Milan contro sul campo ma complici nelle plusvalenze “fittizie”, che determinano l’immediata iscrizione a bilancio dell’incasso e la ripartizione della cifra di acquisto sugli anni di contratto al calciatore. Il trucco sta nello scambiarsi giovani non promettenti per cifre esorbitanti, ma anche giocatori affermati, come Coco, Seedorf e altri, a valutazioni fuori mercato.

Nel 2000, l’anno dei Rolex regalati da Sensi agli arbitri, costoro sono costretti a restituirli per lo sputtanamento che ne è seguito. Un arbitro più onesto degli altri, restituisce anche l’elettrostimolatore che, come a lui, l’Inter ha regalato a tutti gli altri arbitri.

In due anni di Inter tra il 1999 ed il 2002, Grigoris Georgatos denuncia l'utilizzo di sostanze per migliorare le prestazioni sportive da parte di alcuni compagni di squadra (dichiarazione alla stampa, marzo 2006); la cosa che viene confermata anche da Pierre Wome, nerazzurro nella stagione 2005/06.

Nel 2002, Tronchetti Provera, dirigente Telecom e Inter, commissiona un sistema d’intercettazioni telefoniche (a Giuliano Tavaroli della security Telecom) e pedinamenti (ad Emanuele Cipriani della “Polis d’Istinto”) per spiare Vieri, De Sanctis, Moggi ed altri (atti del cosiddetto “Processo Telecom”). La Procura Federale non fa una piega.

5 Maggio 2002: nessuna iniziativa della Procura Federale per la richiesta di Materazzi, che in campo chiede ai laziali di lasciar vincere l’Inter. Richiesta, a più alto livello, indirettamente confermata da Cagnotti (Magazine del Corriere della Sera, 24 novembre). Non che Cagnotti sia proprio uno stinco di santo…

Nel 2003, otto mesi di squalifica a Kallon per nandrolone.

Nel 2004 l’Inter ingaggia Stankovic quando era già in precontratto con la Juventus: per evitare guai, cede alla Juve Fabio Cannavaro in cambio del carneade Fabian Carini.

Nell’estate 2005, come rivela “Il Sole-24 ore”, l’Inter non potrebbe iscriversi al campionato per motivi di bilancio, a meno di non ricapitalizzare immediatamente con 100 milioni di euro: i nostri eroi risolvono la cosa con la vendita a se stessi dei diritti di sfruttamento del marchio Inter. La CoViSoC, che vorrebbe dire Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio, non vigila un granché e, oltre ad ammetterla al campionato, le fa anche lo sconto.

Nel 2006, prima della gara col Cagliari, l’Inter autosospende Martins per valori troppo alti di ematocrito.

Nel maggio 2006 l’Inter, rappresentata da Oriali, patteggia la pena presso il tribunale di Udine per il passaporto falso di Recoba. L’Inter, che dovrebbe perdere a tavolino tutte le gare in cui El Chino è sceso in campo come extracomunitario in soprannumero, se la cava con una multa.

Giugno-luglio 2006: processo di Farsopoli. Il Sig. Guido Rossi, persona sicuramente estranea al conflitto d’interessi poiché interista e attuale o ex dirigente di Telecom, Inter e Federcalcio, per poter meglio e prima condannare la Juventus in una farsa di giustizia, ha eliminato un grado di giudizio, ha modificato la composizione delle corti, etc. Una giustizia meno pilotata, anche dalle intercettazioni sfuggite alla censura preventiva (atti del 1° processo di Napoli) e da quelle ritrovate dai tecnici della difesa di Moggi (atti del 2° processo di Napoli) avrebbe dovuto aver chiaro come emergano risultanze ben più pesanti a carico dei dirigenti dell’Inter di quanto non siano apparse a carico di Moggi. Senza contare i chili di triglie alla livornese che Giacinto Facchetti ha gustato in casa Bergamo (atti del 1° processo di Napoli).

Nel luglio 2006, lo scudetto 2005/06, su cui nulla risulta in base alle “indagini” di Calciopoli, è scippato alla Juve e consegnato alla banda degli onesti da Guido Rossi. Costui, per far le cose “pulite”, ha convocato tre suoi amici, denominandoli “i tre saggi” e facendo loro dichiarare che lo scudetto in questione era da assegnare alla banda degli onesti (nonostante il passaporto falso di Recoba e le telefonate con Pairetto e Bergamo da parte del compianto Facchetti).

Campionato 2009/10: i trasferimenti di Milito e Thiago Motta all’Inter sono irregolari perché condotti da Preziosi, tesserato al momento interdetto (art. 10, comma 1 del Codice di giustizia sportiva): ogni partita in cui siano stati schierati, dovrebbe determinare la sconfitta a tavolino. Il regolamento non è stato applicato.

Chiedo scusa ai miei pazienti lettori se qualcosa mi è sfuggito, ma con le cose appena elencate, si può già vedere come questi signori abbiano più scheletri nell’armadio di quanti ce ne siano al Cimitero Maggiore di Milano.

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