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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mauro Nero del 19/03/2014 18:13:21
Parole senza fatti... onesto senza pudore!
Ancora una volta, il sistema giudiziario italiano ha dimostrato con quanta caparbietà e maestria alcuni suoi interpreti siano in grado di portare avanti un teorema, privo di fondamenti certi, semplicemente per perseguire un obiettivo di altra natura. Un fine che non ha niente a che vedere con l’accertamento della verità fattuale, attraverso lo scandaglio puntiglioso e attento delle risultanze probatorie, ma che è chiaramente legato a scelte a priori di natura latamente politica e ideologica.

Moggi doveva essere condannato. Lui e la Juve erano i nemici ideali, complice anche la storica vulgata da bar dello sport, per scuotere un sistema in cui qualcuno aveva investivo (sperperato) troppi soldi per non ricevere in cambio alcun tipo di beneficio di natura economica o sportiva. Questo fu l’assunto da cui scaturì l’immane farsa. I modi e i tempi per arrivare alla sua dimostrazione teoretica, completamente sganciata dalla realtà delle cose, non erano rilevanti. Bisognava semplicemente acquisire il risultato.

Parlo di dimostrazione teoretiche in quanto a mio parere le motivazioni delle sentenze di primo e secondo grado sono chiaramente delle dimostrazioni di un sistema di pensiero preconfezionato, che scaturisce dalla riflessione solipsistica dei suoi artefici, non certo un ragionamento logico legato all’analisi e all’accertamento di accadimenti reali. Il teorema che emerge dalle motivazioni della sentenza della Corte Territoriale è l’ultimo di una serie di castronerie scritte e dette da coloro che della terzietà ed indipendenza dovrebbero fare una scelta di vita.

Senza analizzare le insussistenti ragioni della condanna una per volta, basti citarne una su tutte: il metodo fai da te, e fai per tre, del mitico Di Laroni, è stato ritenuto attendibile!!! Che altro dire, se non che anche il povero Paparesta, ancora rinchiuso in uno squallido spogliatoio in quel di Reggiocalabria, sarà ormai costretto, vita natural durante a rimanervi senza né acqua e né cibo (sigh!).

Diciamo definitivamente con chiarezza come stanno le cose: lor signori sono riusciti a trasformare quella che può essere definita come una mera attività di lobbing – ben conosciuta e addirittura legalizzata sia negli U.S.A che presso le istituzioni europee – in una famigerata associazione a delinquere dedita all’alterazione generica degli equilibri della competizione sportiva. Un Consorzio criminoso assolutamente atipico poiché privato, tra l’altro, dell’unico tassello che sarebbe stato indispensabile per raggiungere il suo famelico fine, ossia la partecipazione attiva del mondo arbitrale.

E questa attività ad altissimo impatto criminoso come si manifestava?
Chiamando Biscardi, ossia il processo del lunedì, affinché i maghi del “Moviolone” parlassero male di un arbitro e bene di un altro? O cazzeggiando al telefono con i designatori su presunte grigliate e preferenze di ogni tipo? Ed il fatto che in queste generiche faccende si affaccendassero più o meno tutti, spesso con esiti anche più concreti del direttore sportivo della Juventus, veramente non assume alcuna rilevanza circa l’insussistenza di quel tratto di esclusività e supremazia che hanno voluto attribuire al presunto sodalizio criminoso?

Ma di che cavolaccio (pardon! termine ridicolo per non diventare volgare) stiamo parlando signori giudici? Dove cavolaccio è la pistola fumante. La partita alterata, il sorteggio truccato, l’arbitro “comprato”, il designatore pagato? Ci vuole mica una laurea in giurisprudenza per capire quanto fumo ci sia nel fiume di parole vergate nel vostro ultimo mostum giuridco?

Come diavolo si fa a condannare qualcuno sul niente, niente e ripeto niente???
E come se non bastasse, in tutto questo, il re dei prescritti, l’uomo più onesto del pianeta, scrollandosi di dosso qualche paginata della famosa relazione del “bradipo” Palazzi, ritorna a parlare.

Recita un antico adagio….senza Calciopoli non vincevi un c…o!!! Oddio, tanto antico non è. Diciamo che tutti l’hanno imparato dal 2006 in poi.
Agnelli, se ci sei (siete) batteti un colpo!!!

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