Dall’adolescenza in poi, non ho mai pregato nessuno: ho solo chiesto quanto desideravo o quanto mi spettava, se non l’avevo ancora ottenuto. Ma stavolta penso di fare un’eccezione.
Premetto che in Marocco, dov’ero fino a ieri, non sempre era disponibile il wifi, quindi le notizie sulla permanenza di Antonio Conte sulla nostra panchina mi hanno alquanto preoccupato, pur (o proprio) per la loro frammentarietà. Allora, giacché l’establishment bianconero tiene d’occhio il nostro sito, poiché ha aperto una vertenza contro di noi (vergogna: lotta tra fratelli!), spero che, oltre a recedere da quest’azione legale contro chi ama la Juventus in maniera certamente disinteressata, legga anche questa mia lettera aperta.
Ho amato da sempre la famiglia Agnelli (un po’ meno il ramo Elkann): soprattutto Gianni era un mito per me ragazzo, poi uomo, ora vecchio. Ho avuto grande stima per Umberto, forse meno “poetico” dell’Avvocato, ma più imprenditore del fratello e comunque principale fautore di due delle Juventus più belle di sempre. Ho applaudito Giovannino nella sua ultima apparizione al Delle Alpi e mi sono anche commosso per chi probabilmente sarebbe stato il nostro Presidente, quando seppi la notizia della sua morte. Sono stato contento quando alla guida della Juventus si è posto nuovamente un Agnelli-Agnelli, specie quando, come noi, parlava di Terza Stella e stigmatizzava, con i suoi modi garbati ma fermi, il Moratti pre-Tohir e qualche uscita poco felice del giornale color suino.
Ma ora Andrea (ti chiamo per nome per affetto, giacché per età potrei esserti padre), pensa bene a quanto stai decidendo per la panchina della nostra Juventus. Ti prego, forse Conte non doveva esternare quanto credo di capire abbia dichiarato, concetti che sarebbe stato meglio esprimere in camera caritatis. Ma
ha fatto della nostra Juve una macchina da scudetti, è bravo tecnicamente e come motivatore, è bianconero fino al midollo ed è “il nostro capitano”: l’avrai cantato anche tu, allo stadio. Probabilmente, col nuovo schema di gioco potrebbe anche rischiare di arrivare a competere per la Champions League.
Ti prego, non sempre i forti sono quelli che non cambiano idea, quelli che non cedono: fai tutto quello che puoi perché Antonio resti con noi. Forse non quanto ha auspicato Marcello Lippi tempo addietro (un Conte alla Juve come Ferguson al Manchester United), ma almeno fino a rivincere quella Champions che ormai ci manca da tanto tempo. Ti prego!
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