Due situazioni diverse, lontane nel tempo.Due situazioni legate a doppio filo, quasi conseguenti, purtroppo volute, piu o meno indirettamente. Due situazioni devastanti per quello che e’ il movimento calcio italico, e per quello che era il “grande “ movimento calcistico italiano.
Sembravano due situazioni semplici, di facile interpretazione, di facile soluzione, due situazioni tranquille meritevoli di poca attenzione. E invece no, il paese “dei mille avvocati ogni ventimila anime “, il paese meno meritocratico tra quelli considerati evoluti, il paese ”degli amici degli amici“, il paese delle mille contrade sempre pronte a farsi la guerra giusto per un gesto di invidia, e’ riuscito pure stavolta in entrambi i casi a creare il “mostro”. Creato volutamente, ben inteso, non come conseguenza non voluta.
Ora tutti a lamentarsi per due fallimentari spedizioni mondiali, in particolare per quest’ ultima, che ha prodotto un vero scempio di tutti i valori calcistici piu’ positivi che in altre epoche, meno etiche ma piu’ “vere”, avevano creato un alone di rispetto e quasi timore nei confronti di un movimento che, seppur con le dovute differenze, esprimeva forza e organizzazione quasi quanto risucivano a fare le nostre squadre di club in lungo e in largo sul pianeta terra. Tutto questo sino al 2006.
La nazionale che ora si deve rifondare quasi da zero, ad ascoltare la critica , sembrava una macchina quasi perfetta, non una maserati o una jaguar, ma una buonissima audi, figlia di certezze, capace di andare oltre i propositi e di illuminare cio’che di buono si stava ricreando anche a livello di club dopo il….2006.
Sembrava facile, seguendo le indicazioni del campionato, come sempre fatto dalle migliori nazionali, sia a livello tattico che di uomini. Scelgo il modulo piu’ vincente, il 352 di Conte, parto dalla difesa bianconera sfumando sino ad un attacco giallorosso, inserendo il bomber del campionato, e puntellando con giovani e meno giovani nei ruoli mancanti, pescando qui e la, in Italia e Francia, ma sempre tenendo presente il modulo. Cosi, quasi e’ stato sino alla scorsa confederations, poi l'etico prandelli si e’ magicamente offuscato la mente amoreggiando con il “viziato incorreggibile e sovrastimato “ balo", escludendo esterni lavoratori come Florenzi e Giaccherinho, creando un problema difensore centrale, che non esisteva ( bastava al limite arretrare De Rossi al caso ….) e puntando su vecchi e “carognosi” come Cassano ( convocato giusto per una discreta mezza stagione ) e novita’ immature …
Poi ovvio, parlare e’ facile fare molto meno, ma era veramente facile. Era possibile renderlo difficile solo con ostinata volonta’. Farlo con l'unico intento di essere simpatico ad una federazione imbelle e pilatesca, una federazione nata nel 2006.
Non facciamo paragoni con la spedizione di Lippi del 2010. Lippi sbaglio’ e ancora di piu’ chi lo governava, o chi non governava, ma maneggiava in federazione. Lui a differenza di Prandelli, eredito’ una squadra figlia di un finto campionato, dove chi “vinceva” ripetutamente il titolo giocava un calcio arcaico e regalava alla nazione solo un giocatore da mostrare nelle sue manifestazioni piu’ importanti. Non aveva le basi, doveva creare un insieme da singole schegge, sbaglio’ e non poco, ma c’era tutte le premesse perche cio’ avvenisse. Troppo forte l’influenza del dopo 2006.
Un mondiale buttato, un mondiale che potevamo affrontare meglio, senza rinnovi proclami e bimbetti viziati, altra cosa rispetto alle “teste calde” che anch'esse se pero’ non avevano nome Sivori, Best, Maradona, Cantona o Ibra, sarebbero stati in ogni caso saggiamente allontanati. Invece i nostri bimbi viziati capaci di lamentarsi e fare risse su istagram, sono stati idolatrati con il bene placido del “commandante di campo” a cui hanno consentito di mascherare tutti i suoi dubbi tattci .
Un mondiale che era semplice da gestire, semplice fare apparire l'Italia molto meglio di quanto non sia stato fatto (posizione raggiunta ottima o meno), un mondiale che ha fatto vedere tutta la fragilita’del governo del nostro calcio, lo stesso governo che nel 2006 davanti ad uno scandalo basato sul nulla ha voluto infierire contro pochi, e vincenti, per ripagare pochi, perdenti per loro incapacita’, facendo felici tanti roditori.
Era forse anche piu semplice capire che nulla era successo, ancora di piu’ non aizzare uno scandalo nel nome dei mMratti, invece fu solo premessa per quello che oggi e’ un risultato sportivo e manageriale infausto. L'assurdo, che chi pago’senza colpe allora oggi era ancora li, a foraggiare la nostra nazionale di uomini e schemi, di campioni, lavoratori e seiretà. Non sono riusciti manco a fare quel poco che mancava .
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