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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Stefano Bianchi del 19/08/2014 08:32:51
Cattivi pensieri
Con una situazione mondiale preoccupante, l’Europa che pensa di aver risolto tutto unificando la moneta, l’Italia che non si sa se prenderà la via della Grecia o della Germania, la Fornero che mi ha rimandato la pensione, i nipoti che non arrivano ed un lavoro stressante in Sanità, che può fare un uomo appagato della propria situazione sentimentale, con una discreta disponibilità finanziaria, amici fidati, sessant’anni portati abbastanza bene e due Harley in garage? Contentarsi, direte voi, in perfetto accordo con mia moglie.

E invece no! Ci sono due grossi tarli che rodono la mia serenità, due topini che stanno rosicchiando la forma di formaggio della mia soddisfazione calcistica. La prima fonte d’inquietitudine consiste nel non riuscire a capire la situazione della mia squadra preferita (indovinate quale) nell’imminenza dell’inizio del campionato. Avevamo un allenatore amatissimo e vincente, uno di noi, che dal dire al fare lascia squadra e tifosi, che è sostituito in tempi più brevi di quelli che avrebbe impiegato qualsiasi buon padre di famiglia per decidere a chi far ammodernare il bagno di casa. Il suo sostituto sembra essere inferiore in tutto, tranne che in faccia tosta: dopo tutto quello che ha detto di noi, ha il coraggio di sedere sulla nostra panchina. Se vi piacciono i paragoni, è come sostituire Alex Ferguson con David Moyes o Louis van Gaal col nipote di Cestmir Vycpalek. Altro argomento destabilizzante è la campagna acquisti, che pare debba prescindere dai denari dei premi UEFA e FIGC, apparentemente ondivaga negli obiettivi e certamente irresoluta per le cessioni: ci voleva poco a dire che avremmo ceduto Vidal solo per cento milioni cash oppure, visto che ha un contratto appena firmato, che il cileno resta a Torino e basta?

Se non va bene la situazione di casa, in giardino le cose non sono meno preoccupanti: dopo il tartarughesco Palazzi (con le sue le scoperte tardive) e l’insignificante Abete (che non sa decidere nemmeno la marca del dentifricio), speravo in un colpo di spugna, una pulizia con l’acido muriatico di queste incrostazioni gattopardesche che sclerotizzano il calcio italiano nel fariseismo. Speravo in un vertice finalmente tecnico, che spalancasse le finestre della Federcalcio all’aria pulita ed alle nuove idee: Albertini mi stava benissimo. Purtroppo è stato scelto un politico bollito, e per giunta razzista, perché solo ad un razzista poteva venire in mente di parlare di un mangiabanane (probabilmente nero) e stranamente assomigliante al nostro Pogba. Tavecchio, oltre ad essere un pluripregiudicato, è anche interista: voglio proprio vedere come si porrà la questione della restituzione degli scudetti 2004/05 e 2005/06.


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