Non abbiamo risparmiato niente, né ad Allegri, né a chi l’ha assunto, io tra i primi. E’ inutile ricordarne i motivi: ma ora, con l’inizio della stagione, per me è arrivato il momento di porgere a tutti il mio ramoscello d’ulivo.
Sugli spalti del Bentegodi, all’esordio in campionato, c’erano vari striscioni sul nostro allenatore: mi è piaciuto di più quello che recitava “
Se vinciamo, siamo tutti Allegri”. Bravo all’autore: ora Allegri è il NOSTRO allenatore e per avere le maggiori possibilità di ripeterci in campionato e migliorare in Champions, è bene accantonare rancori e pregiudizi e fare fronte comune. Perché la Juve, per noi talebani bianconeri, è come la Ferrari: non importa chi la guidi, basta che vinca; non importa chi cambi le gomme al pit stop, basta che lo faccia in un decimo di secondo in meno degli avversari. E’ poi vero che noi pasdaran della Signora amiamo di più i Lippi dei Maifredi, più gli Anastasi dei Longobucco e che nell’albo d’oro dei nostri ricordi hanno più spazio i primi dei secondi: ma se ne avevano, abbiamo sempre dato a tutti il tempo per dimostrare il proprio valore.
Anche Massimiliano Allegri ha diritto alla cambiale in bianco che noi hooligans della penna siamo usi dare a chiunque abbia a che fare col bianco e col nero: a lui non deluderci, anche se, onestamente, credo che abbia
discrete possibilità di non fallire. Infatti, lo scudetto numero trentatré penso sia alla sua portata, magari con “soli” centouno punti, anche se la Gazzetta dello Sport, alla vigilia dell’apertura del campionato, dà la Roma come favorita. Mi sfugge il motivo di tale preferenza, ma si sa, se sono di parte i grandi notisti politici, figurati se non cazzeggiano i pennivendoli delle testate sportive. Questo fasullo vantaggio della Roma, nei lori cuori è un dispetto nei nostri confronti, ma il dichiararci outsider ci avvantaggia nel torneo, ammesso che Garcia creda alle baggianate del giornale color suino). Altra positività gli deriva dal cammino europeo: con un girone non proibitivo, l’anno scorso siamo riusciti a farci spedire in Europa League e a fallirne la finale tra le mura di casa. Quest’anno, il girone di Champions mi pare sicuramente più abbordabile, avvantaggiando Allegri anche da questo punto di vista.
Pro Allegri è anche il fatto di essere subentrato a campagna acquisti ormai impostata, quando non è un segreto che al 3-5-2, egli preferisca la difesa a quattro e con un trequartista offensivo. Potrebbe essere un alibi, ma anche il modo di farsi vieppiù apprezzare, mostrando coraggio nell’adattarsi a un modulo non amato: gli allenatori (e gli uomini) intelligenti non hanno dogmi, ma si adattano agli eventi con elasticità, facendo cucina con gli ingredienti a disposizione. E mentre i media, sportivi e non, nel raffronto con l’unica avversaria che pare essere alla nostra altezza, rilevano il sorpasso giallorosso nel mercato estivo (ma Castan sarà sempre buono? Benatia darà una mano da Monaco? Totti è ringiovanito di un anno?) a me pare che Allegri abbia un parco giocatori rafforzato nei punti giusti … e con un Coman in più (ramoscello d’ulivo anche Marotta e Paratici). Senza contare l’effetto che deve fare a dei vecchi bucanieri come Buffon, Pirlo, Tevez e Chiellini, sentirsi dare per inferiori alla Roma: Allegri potrà contare anche su questo spirito di rivalsa.
L’ultimo ramoscello d’ulivo lo porgo umilmente al Presidente Agnelli, sperando che intensifichi in alto loco la battaglia per la restituzione dei titoli scippati, per la ricostruzione di Calciopoli secondo verità, per il recupero dei danni economici derivati dalle sanzioni (unilaterali) e comunque illegalmente afflittive, impartiteci da quella sclerotica organizzazione che risponde al nome di FIGC. Ma l’erede di Gianni e Umberto dovrebbe iniziare a occuparsi anche di un’altra cosa: dell’imperante malcostume per cui un favoritismo a giallorossonerazzurri sia sempre e comunque considerato una svista, mentre un ipotetico errore a nostro favore faccia immediatamente e comunque parlare di Rubentus e sudditanze psicologiche. Andrea, dài mandato all’Ufficio Legale della Juventus per
denunciare tutti i diffamatori, sia quelli abituali che quelli episodici, per ottenerne la condanna penale e il conseguente risarcimento economico: vuoi mettere come sarebbe bello comprare un giocatore pagandolo con i denari provenienti dal Moratti o dallo Zeman di turno?
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