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Juventus
Domenica 06/04/2025 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di BeppeBio del 07/10/2014 14:07:09
Andrea, ma chi porta i pantaloni?
A mio parere, Juventus – Roma di domenica scorsa ha dimostrato soprattutto tre cose:
1) che l’Italia è in mano a politici cui non importa nulla dei problemi che ci affliggono (e questa purtroppo non è certo una novità, ma il post-partita della gara dello Stadium c’è l’ha confermato ancora una volta);
2) che calciopoli non è mai esistita ed è stata solo un’invenzione del vittimismo esasperato degli sconfitti;
3) e che – almeno per quanto riguarda la difesa della Juventus - chi “porta i pantaloni” in casa Andrea Agnelli e sua moglie Emma.

Io mi chiedo, con sgomento: ma com’è possibile che molti politicanti nostrani (quasi tutti giallorossi, guarda caso) perdano tempo per formulare interrogazioni parlamentari su di una partita di calcio e non per cercare di risolvere i gravi problemi economici del nostro Paese? Ma com’è possibile che non si vergognino di comportarsi come ultras della curva sud mentre i soldi (troppi) con cui si pagano privilegi e arroganza provengono dal “sangue” di tanta gente, che guarda a loro con speranza e che si vede ricambiata con azioni degne del peggior bar dello sport di Testaccio? Ma con che coraggio - di fronte al deficit pubblico dovuto solo ai loro sperperi e a quelli del loro entourage di lacchè - arrivano a sostenere che l’arbitraggio di Juve - Roma ha denigrato l’immagine dell’Italia all’estero o ha compromesso le rendite della Borsa quando, proprio all’estero, si fanno quotidianamente due risate per le risse da “beceri rappresentanti delle loro tasche” con cui si accapigliano in Parlamento?

Che calciopoli, almeno per gli Juventini veri e documentati (e quindi non per i Travaglio, i Linus e i Pif del piffero vari), non sia mai esistita è un fatto indiscutibile sin dai primi ritrovamenti delle intercettazioni nascoste, dove frasi del tipo “adesso facciamo il ribaltone” oppure “a noi l’Inter non interessa” hanno subito evidenziato la vera natura della farsa.

Una farsa basata esclusivamente sui pianti da bambini viziati dell’accoppiata Moratti&Sensi che - sin da quando il numero 2 della Saras ha messo le mani sulla seconda squadra di Milano (1995) - si è data subito da fare per inondare di lacrime il calcio italiano dai media di loro proprietà, con accuse alla Triade Bianconera senza alcun fondamento che venivano ideate tra i Rolex regalati a designatori e arbitri e la sponsorizzazione della Figc di Petrucci e Carraro, fatta cortesemente pervenire dalla Telecom-Tim di Tronchetti-Provera.

Negli anni pre-farsopoli, proprio come oggi, i pianti delle “vittime” di Moggi e Giraudo si alzavano incessanti al cielo per ogni nonnulla, al fine di infondere nel sentimento popolare quello che Totti e i tottiani stanno ancora cercando di infondere adesso, ovvero: che il calcio è uno sport onesto e, per preservare gli interessi dei tifosi, degli scommettitori e degli azionisti, bisogna allontanare i “truccatori di sorteggi” della Juventus, magari organizzandole per loro un campionato a parte perché, se vi partecipano i bianconeri, non si può che arrivare secondi
Sembra di sentire Hitler che sosteneva che l’economia tedesca era rovinata dagli Ebrei, per cui bisognava toglierli di mezzo se si voleva rendere grande la Germania.

Eppure c’è chi sostiene che Totti abbia ragione, anche se la Roma nel post-farsopoli - cioè da quando il calcio è stato reso pulito e onesto eliminando la tirannia di Moggi - è arrivata seconda (a parte lo scorso campionato, distaccata di ben 17 punti) solo due volte, e sempre dietro l’Inter, l’unica che ha davvero beneficiato della tentata eliminazione fisica della Juventus nel 2006.
E anche in quelle due occasioni Totti e De Rossi hanno pianto le stesse farsi di oggi: “all’Inter riservano così tanti aiutini e aiutoni che è impossibile venire a vincere a San Siro e, fino a quando verranno concessi tali favori ai nerazzurri, si potrà solo arrivare secondi”.

Quindi, si mettano d’accordo: o tutte le squadre che vincono contro la Roma hanno l’aiuto de “er sistema” oppure, come risulta dai dati, sono state più forti di loro. Negli ultimi 3 campionati la Juve di Conte ha rifilato ben 70 punti complessivi di distacco ai giallorossi, per cui la finiscano di lamentarsi e accusare per ricreare un ambiente calciopolaro che da ora in avanti riservi loro regali a go go e alla Juve (non certo amica di Tavecchio e dei suoi accoliti) una serie di torti in sequenza che, secondo il parametro di Totti (e Moratti, che ha già il suo bel cartone), sarebbero solo un atto di giustizia contro i soprusi degli “eredi di Moggi che hanno superato il maestro”.

E la cosa più assurda e ridicola è che in tutto l’ambiente bianconero solo Emma Winter, la moglie di Andrea Agnelli, sia stata subito all’altezza della situazione, dimostrando che – almeno per quanto riguarda la difesa della Juventus - sia lei a portare i pantaloni nella famiglia del “giovin signore”. Un tweet chiaro e conciso il suo, in inglese perché anche lei sa bene che non è certo l’italiano la lingua di Totti, in cui ha detto al più anti-sportivo giocatore d’Italia: “ma vacci tu a giocare in un campionato fatto su misura per te” perché - aggiungo io - “solo nel mondo virtuale della play station puoi vederti assegnare rigori ridicoli come quello di domenica scorsa e considerarlo giusto e ineccepibile”.

Un tweet che - caro Andrea - ti mostra chiaramente come si deve reagire di fronte alle continue infamie che subisce la Juventus che fu di tuo padre, che tutta l’”Italia di Totti” (e di Moratti) continua a ritenere ladra, nonostante sia stata eseguita nel 2006 la purificazione di tutti i mali del calcio nostrano. Inutile mandare avanti un Marotta gentile e cortese che, nel rispetto di un ormai inutile bonipertismo, sostiene garbatamente che le parole di Totti siano inaccettabili e farfuglia di episodi risalenti al 2010, come mezze frasi che non vogliono dire assolutamente nulla.
Chi si presenta di fronte ai microfoni di Roma-Inter-Sky 24 deve essere uno col pelo sullo stomaco, uno che (pur senza eccedere nella volgarità e nei ricorsi a Rolex, passaporti falsi, intercettazioni nascoste e quant’altro) rimandi ai mittenti le loro accuse assurde e le loro insinuazioni lesive e diffamatorie.

Per esempio, mi sarebbe piaciuto sentir dire da Marotta:
- "dopo 10’ c’è stato un fallo commesso su Marchisio che meritava il rigore e l’espulsione di Holebas; questo ha falsato la gara che - in vantaggio e in superiorità numerica - avremmo vinto ben prima del gol di Bonucci";
- "il rigore assegnatoci per fallo di Maicon, probabilmente, non c’era, quello che sicuramente non c’era era il rigore regalato a Totti dall’arbitro, per accontentare i precedenti pianti romani; infatti, il fallo da cui è nato il traversone in area che ha portato al penalty è stato commesso da Pjanic su Chiellini (come evidente dalle immagini TV) ed è stato, poi, Totti a commettere il primo fallo in area su Lichtsteiner, con la palla talmente lontana dall’azione incriminata che nessuno si è accorto di nulla, nessun romano ha chiesto il rigore e sono stati proprio i giallorossi i primi a essere stupiti di questa decisione di Rocchi;
- il fallo di Pjanic su Pogba è stato commesso almeno sulla riga delimitante l’area, per cui rigore netto;
- il gol vittoria di Bonucci è assolutamente regolare, come sancito dalle modifiche Fifa del 2013 sul fuorigioco, per cui o non siete documentati in proposito oppure state negando la verità, proprio come continuate a negare la verità delle sentenze processuali di calciopoli, le quali affermano che Moggi non ha alterato alcunché (al massimo avrebbe potuto farlo, ed è questo il reato che lo ha fatto condannare) ed è, quindi, ora che la smettiate con queste ridicole accuse mendaci di furti, er sistema, decisioni prese in modo tale da accontentare il potere di Agnelli, ect, perché chiunque continuerà a farlo verrà perseguito a termini di Legge.

Questo mi sarebbe piaciuto sentire e, credo, anche a tutti gli Juventini veramente Bianconeri. E, invece, Marotta (probabilmente per disposizioni societarie) non ha detto niente di tutto questo, ma solo frasi di circostanza che hanno alimentato il coraggio e l’intraprendenza dell’anti-juventismo.

Caro Andrea, fino a ieri conoscevo soli il viso delicato ed elegante di tua moglie che osservava attenta e partecipe le partite allo Stadium ma ora - dopo averla vista in azione - il mio consiglio è che tu affidi e lei la difesa della Juventus, visto che sono anni che tu la lasci in pasto ai neo-calciopolari.

Probabilmente, proprio come noi, neppure Emma non può più sopportarlo.

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