A parte “er go de Turone” (in fuorigioco) ed il rigore di Catanzaro (concesso alla Juve per PARATA con le mani di un difensore sulla linea di porta, col portiere fuori), che, se pur precedenti illustri e pesanti, relegherei in un contesto più “normale”, io porrei l'inizio della farsa nel 1998, dal presunto “rigore su Ronaldo” (continuo a sostenere che non c'era, anche perché ho visto Ronaldo cercare il rigore con l'identico sfondamento al mondiale 2006 contro una squadra africana, serenamente ignorato dall'arbitro). Infatti dal 1998 non compro più la Gazzetta.
Quello fu il “la” al crescendo antiJuve, orchestrato ad arte, che cresceva in modo tangibile anno dopo anno, alimentato dall'astio per le nostre vittorie a raffica e dallo strapotere dell'abilità di Moggi sul mercato (ed anche da un suo atteggiamento un po' spocchioso).
Quello che è grave è che La FIGC e l'AIA non hanno contrastato affatto tale deriva, addirittura assecondandola, forse preoccupati da un possibile dominio troppo marcato di una sola squadra sul campionato, nel caso più benevolo, o troppo interessati ad altro nel caso più malevolo.
La Juve dal canto suo, forse preoccupata di “uccidere” troppi campionati,
non si è mai difesa abbastanza a muso duro dalle accuse calunniose montate ad arte: basti ricordare il mesto fair play col quale accettò il vergognoso scippo di Perugia, un campionato rubato alterando le regole del gioco del calcio, costretti a giocare in una piscina dopo 70 minuti di interruzione, record mondiale di tutti i tempi (e Collina era sempre al telefonino). Questi segnali, per niente captati dalla società, erano il preludio a quel tentato assassinio che è stata farsopoli.
Dopo la brevissima parentesi “smile”, quando credevano di averci ridimensionato per sempre (in balia del cantante e Del Neri), è ripresa alla grande la grancassa mediatica del “dagli alla Juve”. Per cui un'inezia a nostro favore va ai movioloni per mesi o anni, con dichiarazioni di fuoco, qualsiasi cosa a nostro sfavore è normale se non “giustizia divina”, e l'esatto contrario per le squadre nostre concorrenti, qualsiasi esse siano a turno.
Questa melassa di piagnistei e istigazioni all'odio va bloccata. La FIGC deve assolutamente intervenire, e così l'AIA, altre volte solerte in proteste e prese di posizione. Non si può tollerare che dei figuri a capo di società mal guidate cerchino di giustificare la loro mediocrità gettando la croce su arbitri e campionato, contando sull'effetto calunnia perché qualcosa resti a loro discolpa.
E la Juve deve intervenire subito per stoppare questa deriva mediatico/ populista, perché abbiamo già visto quanto può essere pericolosa. Che il giornale sportivo di proprietà degli Elkan sputi ogni giorno gratuitamente sui colori bianconeri è una vergogna che non possiamo più permettere. Non abbiamo mai chiesto occhi di riguardo o benevolenze, né lo faremo ora.
A noi basta il campo. Ma non dobbiamo più tollerare calunnie e menzogne.
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