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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di brillante del 02/02/2015 19:37:29
Malattia Juventina: Disfattite cronica
Sabato sera, dopo il pari casalingo dei puponi con il Real Empoli (tra l’altro discretamente tartassato in almeno 4 episodi, ma questo è l’unico riferimento arbitrale che farò qui, per cui continui tranquillamente a leggere chi pensa che piangiamo troppo), molti di noi si lasciano andare al solito pericoloso entusiasmo: “Dai, andiamo a +9” \ “Siamo già campioni” \ “E’ fatta, pensiamo alla Champions” \ “No, alla coppa galattica”, e così via. Hai un bel dire: “attenzione, la trasferta è difficile, l’Udinese è sempre pericolosa”, “Abbiamo il centrocampo in emergenza e nelle gambe la battaglia di Parma”. No, gli entusiasti a priori non vogliono sentire: il 9 campeggia fra i commenti e negli striscioni, moderazione e scaramanzia finiscono nel gabinetto.

Domenica pomeriggio esce lo 0-0 sulla ruota di Udine, risultato non eccezionale ma neanche da buttare nel medesimo, e un gigantesco coro di proteste, lamentele, critiche si alza da ogni parte bianconera della nazione e forse di mezza Europa. Le frasi più benevole verso la Juventus sono: “Ci è andata bene, potevamo perdere” (forse però potevamo anche vincere) \ “Allegri non capisce un cavolo, farei meglio di lui” \ “Segniamo solo con Tevez e Pogba” (magari anche con un’altra dozzina di giocatori, ma nei momenti di stizza non vedi certi particolari). Mancano solo le sempre gettonatissime: “Andate a lavorare” e “Non siete degni di questa gloriosa maglia”, e saremmo al completo.

Ma di quali nefandezze si sono macchiati, gli “indegni”? Un nostro brutto primo tempo (o meglio, la prima mezz’ora) in cui, soprattutto dopo passaggi sbagliati e non per supremazia tecnica stile Barcellona o arioso gioco all’olandese, l’Udinese avrebbe potuto onestamente farci 2 reti in contropiede, è stato ampiamente compensato da una ripresa in cui i formidabili (sino a quel momento), splendidi, valorosi e glorificati friulani si sono rintanati nella propria metà campo, subendo 5-6 assalti pericolosi e almeno 3 vere palle-gol (tra cui una traversa) dagli inguardabili e penosi Juventini (pennaioli dicunt). D’accordo, quei goals sono stati sbagliati, colpa nostra; ma almeno si eviti (vero, servo-cronisti?) di dire che meritavamo di perdere. Morale della giornata: distacco invariato a +7, una partita in meno da giocare e soprattutto una trasferta ostica in meno, mentre la banda del violinista balbetta a domicilio contro una vittima predestinata.

Ma ciò non basta all’orda disfattista: lungi dal considerare, ad esempio, le fatiche di Coppa Italia e le assenze (gli altri piangono appena gli manca un terzino di riserva o un mediano pippone) si scatena il finimondo, e così ecco la metamorfosi che si riassume con: “il Sabato campioni, la Domenica bidoni”, in perfetto incontentabil-style In meno di 20 ore, secondo i commenti più diffusi, la Signora passa dalla quarta corona consecutiva allo sgabuzzino del settimo posto; dal “Possiamo vincere tutto” al “Ci eliminerà il Borussia”. Ma sì, potremmo puntualizzare: i nemici dicono qualunque cosa per attaccarci. No, guarda che non sono i nemici: sono gli stessi tifosi bianconeri (solo una parte di loro, sia chiaro; ma una parte che si fa sentire, da sempre): la parte ammalata di “disfattite cronica”, malattia rara specie quando si è in vetta e si sta ancora partecipando a due coppe: forse unici nella Galassia a soffrire di tale problema. Basta un pari, e scudetti (passati, presenti e futuri), coppe, vittorie ed entusiasmo non esistono più.

Intendiamoci, i problemi esistono: nessuno nega che alcuni giocatori siano sfiatati (dobbiamo ringraziare anche la Nazionale che da 4 anni ce ne prende 7 pure per battere Andorra, Polinesia e Groenlandia); pochi ritengono che Llorente debba continuare a collezionare figuracce da titolare (specie se gli arriva un cross ogni 3 partite), avendo Morata che ogni 3 azioni (spesso concentrate in 10 minuti) crea 2 palle-gol; molti vorrebbero più turn-over, e anche i bimbetti si sono accorti dello scoppiamento di Tevez, che non sembra più lui da quando ha dichiarato (molto incautamente) di voler andarsene presto. Qualche cambio sbagliato o tardivo di Allegri (che non ci piace molto, e lo sa anche lui). Forse un buon centrocampista in più e un altro difensore per far rifiatare Chiellini e Bonucci, invece di inseguire improbabili top-players, avrebbero fatto comodo. Questi sono aggiustamenti per problemi più o meno risolvibili, ma da qui a cancellare 5 mesi di vittorie e di belle reti dicendo che “battiamo solo le squadrette” (non è vero) e che “se siamo questi, poveri noi”, passa un cataclisma.

Qualcuno fa: “Ma l’Udinese è scarsa, con questa rosa dovremmo vincerle tutte”! Sì, certo: anche il Real Madrid (visto che ci piace tirare sempre in ballo le squadre che secondo alcuni sono per noi inarrivabili) come rosa dovrebbe vincere tutte le partite (gli concediamo giusto 2 pareggi col suddetto BarÇa), invece nella Liga ne ha già perse 3, senza peraltro venire crocefisso. Venerdì il Bayern ha beccato 4-1 in casa della seconda, il Wolfsburg, che le si è avvicinata a -8. In Francia il divino PSG, secondo in classifica, ha pareggiato 8 volte e perso 2 in 23 gare; tifosi disfattisti come alcuni bianconeri avrebbero forse smontato la sede? La frase: “Non si può vincere sempre” è banale, ma è necessario ricordarla a qualche incontentabile.

Criticare tecnicamente va bene, è sempre lecito e opportuno, specie con criterio e in modo costruttivo; demolire alla cieca no, e men che meno fare i disfattisti, brutto sport che porta solo guai. E per favore, non diamo più nulla per scontato: lo sappiamo bene che nessuno ci regala mai mezzo metro di campo; altrimenti è troppo facile, nei commenti, passare da campioni a bidoni in pochissimo tempo.

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