Vincere il quinto scudetto consecutivo è stata una grande goduria.
Vincerlo in virtù di una rimonta storica ha esaltato il sapore di questo successo.
Ma l'euforia e la gioia, a noi juventini passano in fretta per lasciare il posto all'ambizione di fare ancora meglio e vincere ancora.
Nel quinquennio 30-35 non erano nati nemmeno i miei genitori e quindi non posso commentare. Credo però che questa manita sia figlia più della crisi del nostro calcio che della grandezza della nostra Juve.
Se in questi anni abbiamo conquistato record su record e dominato il panorama nazionale è anche perché non ci sono avversarie all'altezza.
I motivi sono tanti e diversi per ogni situazione ma il concetto è quello: negli anni passati le rivali possedevano risorse (economiche e tecniche) che oggi non hanno più. Questo non sminuisce i nostri successi ma spiega perché ad un dominio incontrastato in Italia non corrisponde almeno una vittoria in Europa.
Certo, le coppe sono anche delle lotterie, dove ci vuole quella fortuna che a noi manca e che invece hanno avuto il Milan e l'Inter nel passato. Ma manca anche quel salto di qualità tecnico che spero la Juve faccia presto a trovare per ovviare alla mancanza di lato B. Un paio di campioni veri (uno in difesa ed uno in attacco) e la Champions sarà finalmente bianconera.
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