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Attualità di P. CICCONOFRI del 31/01/2013 13:56:38
Calcioscommesse. Nuovo fallimento per Palazzi

 

Altro giro, altra brutta figura per Palazzi. E’ notizia di oggi che Nicola Ferrari, condannato dalla Disciplinare con sentenza confermata dalla Corte di giustizia federale, a 3 anni di squalifica per avere partecipato al tentativo di combine di Rimini-AlbinoLeffe, può tornare a giocare subito. Il Tnas ha derubricato il reato contestatogli in precedenza.

Nicola Ferrari fu tirato in ballo da Gervasoni, il quale dichiarò di avere proposto la combine di Rimini-AlbinoLeffe (2008) alla «maggior parte dei componenti della squadra», tra cui Carobbio, Ferrari, Poloni, Garlini, Ruopolo. Con il solito metodo Palazzi - quello per cui un testimone da lui ritenuto credibile lo è a prescindere, senza necessità di trovare riscontri - il giocatore del Verona viene condannato sulla base delle sole confessioni di Gervasoni. Palazzi non sente la necessita di chiedere conferma nemmeno al credibilissimo Carobbio e Ruopolo, che fu il primo a parlare di quella partita, non ha mai citato Ferrari. Neppure la Procura di Cremona ha mai fatto accertamenti sul giocatore, perché Gervasoni, a differenza di altre situazioni che lo hanno visto coinvolto, non aveva dato indicazioni sull’entità della cifra in ballo e delle modalità di spartizione.

Il Tnas ha accolto ieri l’istanza presentata da Nicola Ferrari, dopo che la difesa aveva chiesto e ottenuto le audizioni di Carobbio e Ruopolo. Gervasoni è stato smentito doppiamente e, non emergendo un quadro sufficientemente definito di riscontri, così come successo per Fontana, Gheller e Vantaggiato, il Tnas rettifica pesantemente la condanna voluta da Palazzi e confermata dalla Disciplinare e dalla Corte Federale. Non sono ancora note le motivazioni, ci riserviamo di leggerne in modo approfondito i contenuti, anche se è chiaro che Gervasoni, come pentito, ha perso credibilità.
Nessuno poi che evidenzi il dramma umano di un professionista che a causa di un pentito alla ricerca degli sconti premianti della giustizia sportiva, lo tira in ballo sentenziando di fatto la fine della sua carriera. A Palazzi verrà mai chiesto conto dei danni che ha procurato con le sue inchieste all’acqua di rose, o continueranno a proteggerlo inventando un nuovo mostro giuridico?

Inutile continuare a valutare il lavoro di Palazzi: un fallimento su tutta la linea. Quello che ci chiediamo è come ancora possa occupare un ruolo così delicato e che tipo di garanzia può ancora offrire, dopo che le sue inchieste sono state fatte a pezzi per mano degli stessi tribunali sportivi. Senza contare che i testimoni-pentiti da lui ritenuti affidabili, tanto da essere posti alla base di tutta la sua inchiesta, sono oramai considerati non credibili e smentiti da diversi verdetti.

Evidenziamo anche come “l’anomalia “ continua ad essere solo e soltanto Conte a cui non è stato permesso, dinanzi al Tnas, di sentire Stellini e Mastronunzio. Passi per Mastronunzio, in quanto la pronuncia successiva ha di fatto preso atto dell’insussistenza di questa accusa, ma non per Stellini (richiesta "superflua") che riveste un ruolo fondamentale per quel “non poteva non sapere” addossato a Conte per reggere le accuse nei suoi confronti. Non se la sono sentita nemmeno i giudici sportivi di concedere a Conte la possibilità di difendersi?

Una realtà questa che mostra impietosa e per l’ennesima volta come l'obiettivo perseguito dalla giustizia domestica sponsorizzata dalla Federazione di Abete, non è certo quello di fare giustizia.

Vergogna!

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