Nel giorno annunciato della sentenza di secondo grado del processo calciopoli, prende quota un nuovo terremoto legato al calcioscommesse Nuove ordinanze di custodia sono state emesse sul giro legato all'ex bomber Giuseppe Signori. Quattro persone sono finite in manette. Al gruppo viene contestata la manipolazione di 90 partite, tra A, B e Lega Pro, a partire dal 2009 sino all’ultimo campionato. Perquisiti Gattuso e Brocchi, i nomi eccellenti indagati. Identificati anche mister “x” e “y”.
Mensurati e Foschini per Repubblica nel titolo del loro articolo coinvolgono anche la Juventus: “Calcioscommesse, nuovi arresti. Sospetti su match di Milan, Juve e Inter. Indagati Gattuso e Brocchi”. All’interno del pezzo viene citata un’unica partita delle 3 big chiamate in causa, Palermo-Inter 1-0 dello scorso anno (
Link). Il
Corriere, come da tradizione, evitare di citare le gare dei nerazzurri.
Il dubbio, vedendo la fonte è sempre lo stesso: le procure hanno anticipato qualche notizia tanto da spingere i due giornalisti, da sempre molto informati sulla vicenda, ad ipotizzare anche il coinvolgimento delle 3 big della serie A? Siamo stati abituati ad una gestione assurda del calcioscommesse. Un malcostume che ha fatto finire i nomi, meglio se eccellenti sulla graticola mediatica, per poi concludersi in un niente di fatto. Ricordiamo che i processi sportivi sono stati un flop completo .
Non ci sorprende che il clamore per lo sviluppo del calcioscommesse metta in ombra la vicenda calciopoli, arrivata all’epilogo del secondo grado. Tra ieri e oggi sono state rese note dalla difesa di Moggi, due nuove intercettazioni che, semmai ce ne fosse bisogno, sconfessano ancor più il teorema dell’accusa. Mi riferisco all’intercettazione di
Racalbuto e Meani (
Link), approfondita ieri e quella tra Paolo
Bergamo e Rodomonti pubblicata oggi da Libero (
Link). Alla vigila del match con l’Inter del 2004, l’ex designatore da delle precise istruzioni all’arbitro: «C’è una differenza tra le due squadre di quindici punti, se hai un dubbio pensa più a chi è dietro piuttosto che a chi è davanti». L’ex arbitro chiude e chiama subito Maria Grazia Fazi per riferirle della telefonata: «Sono stato molto esplicito, è tutto più che chiaro». «Se deve andare male che andasse male come gli diciamo noi, e non come dicono loro». Un sodale che dice all’arbitro di pensare all’altra squadra …
La farsa è stata sconfessata, ma nessuno crede ad una assoluzione di Moggi che comporterebbe la demolizione del lavoro della Procura di Napoli, ad oggi ben protetto nonostante le evidenze.
Riepilogando dal 2006 ad oggi, come ben ripreso da
Tuttosport (
Link), abbiamo scoperto che: “
Paparesta non fu chiuso nello spogliatoio (certificato dalla Procura di Reggio Calabria); il sorteggio arbitrale non era truccato (certificato dalla sentenza di primo grado di Napoli);
i campionati in esame non erano alterati (certificato dalla sentenze di primo grado di Napoli); le famose
sim svizzere si potevano intercettare (e perché non è stato fatto resta invece un mistero);
i dati relativi alle suddette sim sono stati acquisiti senza una rogatoria internazionale, violando quindi la legge; alcune prove sono misteriosamente sparite (
il video del sorteggio, sostituito con una sequenza fotografica taroccata); ma soprattutto abbiamo scoperto che quello che faceva Moggi, ovvero chiamare i designatori per lamentarsi o chiedere arbitri per le proprie partite, lo
facevano tutti, ma proprio tutti. Altro che «rapporto esclusivo»...”
Una vergogna tutta Italiana dove a qualcuno è anche permesso di vantarsi di un titolo assegnato in “segreteria” e di continuare nell’opera tutta mediatica legata alla diffusione di notizie parziali e distorte della realtà.
Commenta l'articolo sul nostro forum
Condividi su Facebook!
