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Farsopoli di G. FIORITO del 31/07/2014 08:03:11
Le stranezze di calciopoli

 

- Se pubblicare un libro su un processo nel quale non si è ancora arrivati a sentenza definitiva arrogandosi il diritto di raccontarne tutte le verità, può essere giudicato sconveniente per un pm, cosa dire di ciò che accadde alla fine di maggio del 2010? Narducci, insieme con il colonnello Auricchio, che capitanava “I magnifici 12”, fu visto a Roma in compagnia di Massimo Moratti alla presentazione di un libro sui desaparecidos per il quale il pm di calciopoli aveva scritto la prefazione (Link). Erano trascorsi pochi giorni da quando i legali di Moggi avevano portato nell’aula 216 le intercettazioni che non erano state fornite nel 2006 dagli inquirenti per celebrare il processo sportivo.

- Quando il guardalinee Coppola si era presentato perché aveva qualcosa da dire sull’Inter, Auricchio e i suoi lo avevano rimandato a casa asserendo che quella società non interessava. In seguito ad un esposto di AA che chiedeva di revocare all’Inter lo scudetto 2004/2005 revocato alla Juventus, Palazzi ritenne nel luglio 2011 che invece ci fossero eccome gli estremi per indagare anche quella società, che però si è premurato di prescrivere per illeciti sportivi.

- Nello stesso periodo i giornali pubblicarono le immagini dei brogliacci con i quali i carabinieri avevano riassunto le intercettazioni ascoltate, segnalandole a mo’ di semaforo in base alla loro importanza per le indagini. Non fu tutta loro la colpa dell'inopportuna selezione, perché molte di quelle compromettenti erano state evidenziate adeguatamente con dei tripli baffi rossi.

- Le intercettazioni riguardanti l’Inter erano di rimbalzo, cioè registrate casualmente perché i dirigenti interisti, che non erano indagati, venivano in contatto telefonico con arbitri e designatori intercettati.

- Questo problema ci riconduce ai legami che calciopoli e la società Inter ha con lo scandalo Telecom, ma soprattutto all’episodio che nessuno ha mai spiegato per il quale fu possibile per Auricchio e Narducci avere a disposizione un computer di Tavaroli, trasferito appositamente da Milano dove faceva parte delle prove del processo Telecom (Link).

- Tra i testimoni scelti da Narducci per inchiodare la cupola c’erano Nucini, l’arbitro in attività amico di Facchetti che spiava Moggi per suo conto, definito inattendibile dalla giudice Teresa Casoria; Gianfelice Facchetti, che produsse una sorta di diario del padre non annesso agli atti perché non firmato; l’ex DS della Roma Baldini (quello che voleva fare il ribaltone), Manfredi Martino, Zeman e Zamparini, chiamato in extremis a dire la sua in un supplemento di indagini. Nessuno di loro ha mai accettato il ruolo di pentito.

- Nucini ha confermato nel corso delle udienze di Napoli di essersi recato a un colloquio con la giudice Boccassini in merito a una denuncia contro Moggi. Non solo questa denuncia secondo il regolamento della FIGC avrebbe dovuto essere fatta alla Federazione, ma la giudice della procura di Milano non ha mai risposto alla richiesta del documento fatta dall'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, "modello 45" e attestante il fatto.

- I carabinieri si distinsero nel corso delle indagini per altre stranezze. Quando si recarono in Svizzera per acquisire le prove nel negozio di De Cillis, dove Moggi aveva acquistato le schede svizzere, non sentirono l’esigenza di fornirsi di rogatoria, né di chiedersi come mai lo stesso commerciante asserisse che anche dirigenti nerazzurri figuravano tra i clienti.

- Per giustificare il fatto che non siano mai state prodotte le registrazioni o le trascrizioni delle conversazioni su SIM non italiane gli inquirenti dissero che non si potevano intercettare, fatto che non corrisponde a verità.

- Le indagini e le verifiche tese a dare corrispondenza agli interlocutori immaginari di quelle telefonate sono state prodotte come prove con disegnini e schemini fatti a mano con "olio di gomito" dal maresciallo Di Laroni e non con l’ausilio di software cosiddetti "certificati forensi".

- Auricchio dichiarò sotto giuramento di non saper ricondurre il Milan alla proprietà di Silvio Berlusconi.

- Nel dicembre del 2011 uno dei carabinieri di via In Selci rilasciò interviste ai giornali nelle quali, tra le altre cose, affermava che non sarebbe sparito solo il video di Coverciano, ma anche l’audio dell’intercettazione ambientale di Villa Massa, riguardo all’incontro tra i Della Valle, Bergamo e Mazzini relativo al salvataggio della Fiorentina. Forse perché i convenuti non dicevano nulla di interessante (Link).



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