Morgan De Sanctis, portiere della Roma ed ex portiere della nazionale italiana vice campione d’Europa, ha detto la sua sulle uscite estive di Tavecchio che stanno alimentando non solo discussioni in tutti i settori della vita pubblica del paese, ma soprattutto una discreta bagarre sul nome del prossimo presidente della FIGC.
Secondo La Gazzetta dello Sport si sarebbe unito alle dichiarazioni del suo presidente James Pallotta e del suo vice capitano De Rossi (Link), che puntano a sostenere apertamente l’altro candidato Albertini per un auspicato cambiamento all’interno della Federazione, aggiungendo: “Sono un consigliere Aic e se il processo democratico lo consentirà diventerò consigliere federale, ma adesso le mie energie sono concentrate sulla Roma”.
Secondo il TG pomeridiano di SKY di lunedì 4 agosto Albertini sarebbe disposto a ricambiare il favore a De Sanctis e a perorare la sua candidatura a Consigliere Federale in rappresentanza dei calciatori.

A loro volta gli stessi calciatori sembrano vedere di buon occhio un ex della loro categoria alla presidenza della FIGC, stando a quanto ha detto Giorgio Chiellini, in sintonia con la posizione assunta dalla prima ora dalla Juventus: “Non ho nulla di personale contro Tavecchio, ma in questo momento l'unica persona adeguata per quel ruolo è Albertini. Non dobbiamo permettere che il calcio italiano si rovini ancora di più. La Nazionale va al di là di Tavecchio, ma dovremmo smettere di fare figure di un certo tipo. C'è bisogno di persone con decoro e personalità per ricoprire certi ruoli” (Link).

Il difensore azzurro, che la GDS definisce vicinissimo al rinnovo, si è espresso anche sul cambio di allenatore sulla panchina bianconera, ammettendo che se per qualcuno la Juve sarà per questo meno competitiva, ciò dovrebbe costituire un’ulteriore spinta a dimostrare la forza della squadra sul campo.
Anche De Sanctis si è detto convinto che sportivamente vincerà il migliore, nel gioco delle previsioni estive sulle contendenti per il prossimo scudetto: “Juve senza Conte? Era un elemento importantissimo. Però non canterei vittoria troppo presto, contano i giocatori. Dopo tre anni è anche normale cambiare, considero la Juve una squadra che conserva ancora un vantaggio rispetto alle altre ma la Roma sta crescendo. Parlerà il campo" (Link).
Che dire? Solo qualche mese fa, nel corso del campionato, dopo aver preso una sonora batosta proprio sul campo dalla Juventus, si era lasciato scappare: "La Juve ha un grande allenatore e grandi giocatori, ma è il sistema italiano che la rende più forte” (Link e Link).

Ieri era il sistema. Oggi per De Sanctis la forza di una squadra sono i giocatori, che vorrebbe andare a rappresentare in Federazione. L’impegno istituzionale fa miracoli. La corsa alla poltrona in futuro potrebbe registrare un cambiamento notevole e mettere al bando comportamenti dal sapore poco politically correct. Gli anni a venire ci riserveranno la gradevole sorpresa di non ritrovarci più a fare i conti né con spiacevoli diatribe su mangiatori presunti di frutti più o meno esotici, né con inopportune dichiarazioni sull’esistenza di questo o quel sistema in grado di avvantaggiare questa o quella squadra, che poi finiva sempre per coincidere con la Juventus? Nonostante le ben note vicende di bilanci e passaporti falsi e prescritti, di spionaggi e di fidejussioni illegali, di cambiamenti di regole in corsa (Link) non abbiano mai riguardato la società bianconera se non in qualità di vittima, è un bel sollievo poter dire: mai più un’altra calciopoli. O no?

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