SECONDA PARTE Prima di terminare l'avventura a Sydney i ragazzi di Allegri, tra un allenamento e l'altro, hanno disputato un'ulteriore amichevole a porte chiuse su richiesta dello staff tecnico e di durata 70 minuti anzichè di 90, match vinto per 1-0 contro il Newcastle Jets, formazione che gioca nell'A-League australiana.
Si sa molto poco di quest'amichevole risolta con un gol di Giovinco all'ora di gioco, ma pare che il neo allenatore bianconero abbia messo in campo chi ha giocato meno fino ad ora, con la porta affidata a Storari, con il terzetto difensivo composto da Motta, Marrone e Vitale, centrocampo a cinque con Pepe, Pereyra, Padoin, Vitale, Asamoah e attacco con Giovinco e Coman.
Dopo questa sgambata finisce definitivamente l'avventura nella terra dei canguri e la truppa bianconera si trasferisce nella città/stato di Singapore per l'ultima amichevole della tournée asiatica.
La Juve viene accolta con il solito calore già precedentemente riscontrato e per l'incontro con la Singapore Selection lo stadio National è gremito in ogni ordine di posto.
Questa volta Allegri decide di credere nelle sue idee e accantona la difesa a tre per proporre il modulo ad "albero di Natale" con Pereyra e Giovinco alle spalle dell'unica punta Llorente.
La selezione allenata da Stange dimostra di essere troppo inferiore alla Juventus, che chiude il primo tempo avanti 2-0 con doppietta di Pirlo, prima su punizione e poi su rigore.
Nella ripresa non cambiano i dettami tattici, nonostante l'ampio turn over, e la formazione Campione d'Italia realizza altri tre gol (Pogba, Giovinco, Asamoah) chiudendo con un netto 0-5. Anche in questa occasione è difficile fare una valutazione tecnico-tattica sulle qualità della rosa e del nuovo allenatore, vista la pochezza degli avversari; va segnalata, però e proprio per l'inconsistenza dell'avversario, la prima prova incolore di Llorente, che è parso stanco e non in condizione, mentre tra i positivi vanno certamente citati il sedicenne Vitale, che ha dimostrato gran personalità, Pogba, in crescita e Giovinco, che ha deliziato il pubblico con qualche giocata di fino, compresa la realizzazione un gol molto bello.
Pochi giorni dopo il ritorno a casa è subito tempo di passare una giornata in famiglia con il classico vernissage a Villar Perosa. Nonostante tutto quello che è successo in questa lunga estate l'accoglienza del popolo bianconero per la squadra è quella delle grandi occasioni, con i tifosi in fibrillazione per vedere la nuova Juventus.
Le ultime "agghiaccianti" novità sul futuro di Antonio Conte hanno reso più simpatico persino Allegri che non si è preso i fischi come nelle prime apparizioni a Vinovo ma si è goduto il silenzio dell'attesa e addirittura qualche timido applauso dei più coraggiosi.
La partita è ovviamente solo di contorno, ma riserva qualche indizio tattico interessante ovvero la perseveranza del nuovo allenatore nello schierare il 4-3 e poi vediamo come è stato ribattezzato da lui stesso il tridente d'attacco che in questo caso è composto da un solo trequartista (Pereyra) a supporto della coppia Tevez-Llorente. I primi 45 minuti sono scoppiettanti e la formazione "A" chiude in vantaggio 5-1 con doppietta di Tevez e reti di Lichtsteiner, Pereyra e Vitale.
I ragazzi della formazione "B", allenati da Fabio Grosso, sono più vivaci, ma la qualità della formazione dei "grandi" fa sì che le gerarchie siano quelle pronosticate e il gol di Buenacasa all'ora di gioco chiude definitivamente i discorsi.
Per quanto riguarda i singoli va sottolineata nuovamente la prestazione di Vitale, che ha giocato un'altra ottima partita, e con lui bene anche Tevez (nonostante un errore dal dischetto) e Pereyra sempre propositivo e volenteroso. Da segnalare anche il giovane portiere della primavera Audero, che non solo ha neutralizzato il rigore dell'apache ma si è reso protagonista anche di altri interventi di buona fattura. Da rivedere, invece, Pogba che è sembrato meno brillante rispetto alle ultime uscite.
Dopo tanti impegni in giro per il mondo, contro squadre non certo all'altezza del blasone della Juventus, e ad una settimana soltanto dall'inizio dal campionato è tempo di chiudere le amichevoli con un classico dell'estate: il trofeo tim.
La formula del torneo è a triangolare: si giocheranno tre mini partite da 45 minuti ciascuna con Juventus-Milan che aprirà la competizione al Mapei Stadium di Reggio Emilia. I Campioni d'Italia sono al primo test vero dell'estate e nonostante le assenze forzate di Buffon, Llorente, Barzagli, Morata e Coman Allegri riesce a schierare una formazione equilibrata, un 4-3-1-2 con Marchisio a fare da trequartista e Vidal che finalmente scende in campo, anche se non sembra al 100%.
La partita è piacevole, ma la Juve mette in luce parecchi difetti, sia tattici che di condizione; i terzini (Lichtsteiner ed Evra nell'occasione) giocano troppo alti e le coppia centrale composta da Ogbonna e Bonucci è spaesata con il numero 19 che commette parecchi errori di impostazione. Finisce 1-0 per il Milan con gol di Honda.
La seconda partita è contro il Sassuolo di Di Francesco e qui Allegri mescola parecchio le carte, proponendo uno strano 4-3-3 con Mattiello e Pereyra a supporto di Pepe proposto come attaccante centrale. I padroni di casa sono qualitativamente inferiori ai bianconeri, che con le "seconde linee" sembrano più vivaci e mettono in mostra qualche bella giocata, soprattutto con un ispiratissimo Asamoah. Bene anche i due nuovi acquisti Romulo e Pereyra con quest'ultimo che realizza persino il gol vittoria a coronamento di una buona prestazione.
Finisce 1-0 per la Juve, ma il trofeo viene vinto dal Milan, che nell'ultima sfida della serata batte per 2-0 il Sassuolo.
L'estate della Juve è stata davvero molto tormentata ed il nuovo progetto tecnico non sembra partito nel migliore del modi, viste le troppe difficoltà tattiche e di motivazioni che ha incontrato Allegri. Nei tre anni passati ci siamo abituati troppo bene sotto la guida di Conte, che ha portato tante vittorie e soddisfazioni, e ripetere l'impresa sarà praticamente impossibile.
La speranza è che si continui a dominare, ma oggi come oggi mi sento di scrivere che questa Juventus non è ancora pronta per l'inizio del campionato, fissato tra meno di tre giorni a Verona, contro il Chievo.
Incrociamo le dita; di più non possiamo fare.
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