Ieri abbiamo parlato nel nostro editoriale, del fatto che venga definito “merito sportivo” il risultato che si otterrebbe con la disputa dei play-off o con l’uso dell’algoritmo (
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Uno strano concetto che vogliamo riprendere anche in relazione al calcio femminile.
Nei giorni scorsi, il Consiglio Federale ha deciso che il campionato della Serie A femminile non ripartirà e che sarà l’algoritmo, senza assegnazione dello scudetto, a decidere la classifica finale.
Il calcio femminile è un movimento in ascesa in tutto il mondo, con la nazionale italiana impegnata a settembre nelle
qualificazioni europee. Immaginiamo che il fermo forzato della competizione nazionale non porterà beneficio alle ragazze di Milena Bertolini.
Una decisione che ha penalizzato anche quelle realtà che hanno creduto e di conseguenza
investito nel movimento calcistico femminile come la Juventus.
Una decisione, quella italiana della non assegnazione dello scudetto, che assume contorni ancora più oscuri se confrontata con le decisioni prese da altre realtà europee. In Spagna è stato assegnato lo scudetto al Barcellona in vantaggio di 9 punti e con 9 giornate da giocare; in Francia è stato assegnato lo scudetto al Lione in vantaggio di 3 punti e con 6 giornate da giocare; in Inghilterra è stato assegnato lo scudetto al Chelsea a -1 (ma con una partita in meno) con la media punti. In Italia si è deciso di non assegnare lo scudetto con la Juventus woman a 9 punti di vantaggio a 6 giornate dalla fine.
Vorremmo far notare che per lo strano concetto di merito sportivo che hanno deciso di adottare, la non assegnazione penalizza la Juventus in tutti modi: sia perché è una delle poche realtà italiane in linea con quelle europee, che sin da subito ha puntato sul calcio femminile con investimenti importanti, sia perché
ha perso uno scudetto praticamente già vinto.