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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 18/07/2025 07:35:01
TETHER E LA JUVENTUS vol.2

 

Di Crazeology
Dopo la pubblicazione di un primo schema informativo, il cui link è a fondo pagina, riprendiamo l’esplorazione di quanto sta accadendo all’interno degli stravaganti meandri societari dell’azienda italiana più famosa del mondo.
Sottolineiamo che finora Tether, per acquistare il suo pacchetto azionario, che oggi sta per sfiorare l’11%, ha speso circa 128 milioni di euro. Una cifra che però sembra destinata a salire, perché c’è ancora un po’ di flottante disponibile sul mercato azionario. Dando per scontato che Exor non mollerà sicuramente il suo 65%, per un eventuale forte rinforzo del pacchetto di Tether molto dipenderà anche dai tanti piccoli azionisti che potrebbero o non potrebbero decidere di vendere i propri piccoli pacchetti di azioni. Idem vale per ciò che riguarda il terzo azionista, ossia Lindsell-Train. A questo proposito ci sono alcune cose da dire.

- Lindsell-Train
Una piccola digressione, potrebbe essere d’aiuto a chi non sapesse molto sul terzo azionista. Forse ne avevamo già parlato in passato, ma un ripassino non fa mai male. Si tratta di un fondo d’investimento londinese, i treni infatti non c’entrano nulla. Il nome è semplicemente l’accoppiata dei cognomi dei due broker fondatori, che nel 2000 si sono messi in proprio dopo grandi esperienze lavorative nel settore della finanza. Questo fondo è specializzato soprattutto nella gestione di mandati di investimento per conto di clienti istituzionali, ma probabilmente anche per conto di privati cittadini molto facoltosi che rimangono nell’anonimato, e gestisce asset per circa 15 miliardi di euro. Il fondo possiede quote in Juventus, Manchester United, Celtic Glasgow, Nintendo, Prada, Heineken, ecc. Di recente, tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, ha ridotto le sue quote azionarie sia in Juventus e sia nel Manchester United, non senza un tono polemico. Già a suo tempo vennero avanzate perplessità riguardo alla vicenda Superlega, e poi non troppo tempo dopo ci furono le dimissioni del cda di Andrea Agnelli per l’inchiesta sulle plusvalenze. Evidentemente il kaos che si è generato, insieme al grosso danno economico subito, hanno generato dubbi importanti sulla bontà dell’investimento. La gestione post Agnelli targata Elkann ha fatto il resto. Così il fondo, negli ultimi tempi è sceso dall’11,26% al 4,99%. Se questo 5 % circa, dovesse scendere ancora, evidentemente Tether sarebbe pronta a comprare ancora dal libero mercato, per quello che si può intuire. Va specificato, per correttezza nei confronti di voi lettori, che l’acquisto di ulteriori azioni non è un fatto certo, lo diamo per scontato, o comunque molto probabile, semplicemente perché il trend degli ultimi mesi lo conferma. Si ragiona con beneficio di inventario insomma. Nel caso in cui ciò non dovesse accadere, lo stato dell’arte comunque non cambierebbe granché.

- Tether e la porta chiusa
Molti tifosi via social hanno chiesto ad Ardoino, il CEO di Tether, di aiutare economicamente la Juventus. Tifosi che probabilmente ancora non hanno ben intuito in quale situazione drammatica si trova il club della gestione Elkann, e quale sia il modus operandi dell’ingegnere gestionale, il quale tiene scientemente la zebra in gabbia. Si tratta dell’effetto collaterale dato dall’ingiocabilità del personaggio B good collezionista di baguette francesi. Forse molti tifosotti del baruccio ancora non lo hanno capito.
Così Ardoino alcune settimane fa ha spiegato pubblicamente la situazione attuale.

“Da quando Tether ha annunciato il suo investimento in Juventus, e soprattutto nei giorni scorsi, a seguito delle frustrazioni crescenti dei tifosi sullo stato attuale della squadra, tanti di voi mi hanno chiesto quando Tether “caccerà il grano” per sostenere la Juventus, acquistare nuovi giocatori, ecc…
Tether non vede l’ora di poter partecipare alla crescita e al futuro della squadra, ma ad oggi non possiamo farlo se non ci è permesso dalla società. È veramente un peccato lasciare in disparte soci volenterosi che potrebbero investire in modo significativo per aiutare a rendere la Juventus di nuovo Grande. A ora la società non ha permesso a Tether di partecipare all’aumento di capitale annunciato un mese fa. Spero che almeno i soldi del mio biglietto in tribuna possano dare una mano a supportare le spese della dirigenza. Make Juventus Great Again”.


A tutto questo si aggiunge il fatto che probabilmente, allo stato attuale della fotografia dell’azionariato, a Tether spetterebbe un posto nel cda della società; posto che, evidentemente, Elkann farà di tutto per non concedere.
Ricordiamo inoltre che tra i nuovi sponsor del club recentemente è entrata WhiteBIT, una piattaforma di scambio di criptovalute con sede in Europa, che metterà in Juventus circa 5 milioni per lo sponsor di manica sulla maglia.
Quindi, solo sulla carta per Elkann pecunia non olet, ma in realtà egli semplicemente patisce che qualcuno sia entrato senza invito in una sua società, e che voglia essere un socio attivo. Si tratta di un antiquato e paludato modo di pensare che Elkann ha ereditato e appreso alla perfezione dai suoi avi, che da sempre a Torino (e anche un po’ in Italia in generale) si sono sentiti i veri reali. Tether dunque, viene trattata con lo snobismo classico di una certa Torino bene, al di là delle potenzialità economiche reali, dell’affidabilità finanziaria e imprenditoriale, nonché della disponibilità a partecipare alle spese.
Non solo, ma una certa conferma di questa teoria la si è avuta con un articolo apparso su The Economist, giornale di fama internazionale controllato da Exor, in cui si faceva un facile collegamento tra Tether e il riciclaggio di denaro; accusando direttamente la criptovaluta di alimentare un’economia sommersa globale, e di non essere molto rispettabile. Dato sicuramente molto interessante su cui discutere, e su cui porsi domande, ma non tanto su Tether, bensì in generale su tutte le criptovalute del mondo. Senza contare quanto sarebbe interessante leggere sulla stessa testata, articoli sulle indagini della Procura di Torino nei confronti di Elkann e del Presidente della Juventus Ferrero, riguardo alla vicenda ereditaria di Marella Agnelli. Visto che si tratta di uno dei più grossi colossi finanziari a livello mondiale, sarebbe importante appoggiare la lente di ingrandimento su tutta la vicenda, per capire se ci sono violazioni importanti di legge e se c’è in questo caso la necessaria rispettabilità dei diversi personaggi coinvolti e del gruppo stesso. Visto poi il recentissimo patteggiamento con il fisco che prevede il pagamento di ben 175 milioni allo stato italiano, forse qualche riga la si potrebbe anche scrivere sul giornalone economico. O no?
Aspettiamo fiduciosi!
Ad un giornalista un po’ informato basta ricordare che Jaky è amico di Marco Tronchetti Provera, che stringeva la mano a Moratti, che 20 anni fa la Fiat ha ripreso il controllo del gruppo con l’Equity Swap, e via dicendo. Se ci mettiamo giornalisticamente a fare la morale, io ci sto, e vediamo pure dove andiamo a finire...
Così scopriremo finalmente dove risiede di preciso la rispettabilità. Perché io, dall’alto della mia ingenua ignoranza rancorosa, non mi esprimo, perché proprio non lo so.

- Note
Le prossime volte, cercando di tirare le fila dei lunghi discorsi fin qui esposti, proveremo a mettere in ordine i dati e ad elaborare delle riflessioni che ci portino a dei punti fermi. Ha fatto bene o ha fatto male Tether a spendere diversi soldini per comprarsi l’11% della Juve? Ci sono delle prospettive per il futuro? Ardoino e Devasini hanno compreso in quale situazione si sono buttati? Quanto conoscono costoro dei veri problemi della Juventus, della famiglia Agnelli, del calcio Italiano taroccato da storiche caste di poltronissimi, e del sistema calcio marcio fino alle fondamenta?

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