Almeno la Ferrari non esiste come la Juventus. Esimi anche ieri, che goduria. Ormai godo nelle delusioni altrui come il peggiore degli ijnteristi. Ci hanno fatto diventare guardoni e rancorosi, sono stati davero bravi a rovesciare quanto avevamo nel 2006. Ora ci facciamo le pippe se l'Inter pareggia, che pena. A.drea Agnelli è un altro servo: non sente sua la coppa e vi dico, io non sento e mai sentirò mio quel bamboccio di andreino. Un altro kaino vomitoso.

Siamo la barzelletta d'Italia grazie a John, Monnezemolo e blanqui. Cobolli conigli ormai più che storia è macchietta. Con Andrea siamo andati a finire dalla padella nelal brace: ora abbiamo capito davvero perchè se ne è rimasto muto da una parte per 4 anni senza muovere pallino: è come i kaini. Ma cosa pensavate: la Juventus rappresenta un omicidio di stato a cui i fratellini e cuginetto hanno dato mano alla grande. Quello che più mi fa pena è che da 4 anni siamo qui a piangere sulle ferite.

Concordo. Agnelli ricalca la strada del suo capo cugino! Altro che svolta. Un nome che non è una garanzia. Delusione Andrea.

«Resto alla Juve per proseguire il progetto(?? la distruzione?)cominciato dopo lo tsunami di quattro anni fa». "La mia priorità è la Juve. Voglio portare avanti questo progetto». Le disgrazie non arrivano mai da sole!

avrà le sue buone ragioni per non sentire sua quella coppa;certo nell'italietta di oggi,per uno juventino sventolare e riconoscere i propri trofei è diventato un atto di coraggio..parlo di opportunità se non di vero e proprio rischio dell'incolumità fisica.Parlo di coraggio mio caro A.A.,quel coraggio che da anni i tifosi pretendono da quelli che li dovrebbero rappresentare e che purtroppo latita. Pazienza,ma,sa una cosa?abbiamo imparato ad arrangiarci,faremo tutto da soli.Schiena dritta raga!