Dal "Corriere" uno stralcio della deposizione di Corona al processo. «Tutto falso - dice Corona - Adriano deve essere indagato. Quelle fotografie erano allucinanti e vergognose: non è possibile che un ragazzo di 24 anni, che potrebbe avere tutte le donne che vuole, si faccia fotografare così ("ubriaco insieme a prostitute"), quando c'è gente che guadagna mille euro e ne spende 500 per andare allo stadio per vedere l'Inter».

Nel calcio la sportività ed il rispetto dell’avversario dovrebbero essere le cose più importanti. Per la famosa “onestà sportiva” è stato persino assegnato uno scudetto a tavolino all’Inter attraverso il provvedimento più antisportivo della storia del calcio italiano, dimenticandosi dei numerosi e pesanti illeciti sportivi commessi (passaporti, bilanci, ecc.). E adesso, come se non bastasse, dobbiamo sorbirci, ogni domenica, le dichiarazioni di un personaggio portoghese che di sportivo non ha proprio nulla. Ha iniziato ad attaccare e polemizzare con offese personali, tecnici, direttori sportivi e giornalisti e nell’ultimo mese, pur sapendo di avere torto, ha attaccato l’intelligenza di chi segue il calcio, dichiarandosi vittima del sistema arbitrale, nonostante le TV mostrino palesemente il contrario. Utilizza i giornali ed il grande schermo eseguendo solo monologhi, senza dare la possibilità alla pur consenziente casta mediatica di poter minimamente obiettare alle sue incredibili dichiarazioni. Anzi, in molti lo considerano un genio della comunicazione. Irridere gli avversari, mancare di rispetto ai giornalisti, agli operatori di settore ed a tutto il pubblico televisivo viene considerata una genialità. Un tecnico che, nonostante alleni la squadra più forte del campionato, non ha ancora fatto vedere uno straccio di gioco. Un club e i suoi tifosi soddisfatti del suo operato e consenzienti su tutta la linea antisportiva portata avanti attraverso dichiarazioni furbe ed in malafede. Nessuno che si ribelli. Nessuno che pretendi le sue scuse. Nessuno che lo mandi a fare in c….

Gilberto, non è quello che si dice (ognuno può e deve dire quello che vuole), ma è come lo si dice..

Ciao ragazzi, non so se Ranieri, il nostro “cantante”, legge mai i commenti del muro. Da professionista lo dovrebbe fare, perché qui batte il tifo più acceso e irriducibile. Beh, le sue esternazioni a controcampo hanno fatto pena. Nel tentativo di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte si incartava sempre più in dichiarazioni sciagurate, indegne di un allenatore Juve. Noi, il succo, povera squadra semiprovinciale, non possiamo competere alla pari con squadroni tipo il Chelsea (che non ha mai vinto un c.), con l’Inter (che abbiamo bastonato per quarant’anni), e con i grandi squadroni europei. Noi dobbiamo vivacchiare, costruire (Lui!) sperando in un futuro migliore. 5 anni,(boh!) per la rinascita. Ma lo sa che la Juve è tra le prime 5 nel mondo per palmares, che abbiamo buttato fuori della coppa a turno Barcellona,Real,Manchester, e tante altre che ci legavano a malapena i lacci delle scarpe.Abbiamo vinto 2 intercontinentali.e fatto 6 finali di coppa campioni. Altro che Chelsea. Lo sa che con Moggi la società ha vissuto di rendita senza cacciare una lira per 15 anni, che i campioni si scoprono e non si pagano 60 milioni, lo sa che per farci fuori hanno dovuto ricorrere a metodi del peggior KGB, all’apparato economico/politico/mediatico nazionale per impedirci di continuare a vincere per altri 5 anni? Certo se gli innesti sono i vari Andrade,Puolsen,Tiago e compagnia di anni ce ne vorranno 20. Specialmente se la tattica di gioco consiste nel palla lunga e speriamo che qualcuno la becchi. No, caro Cantante, non ci siamo, il tuo finto orgoglio Juventino puzza, puzza il tuo mettere le mani avanti per la probabile uscita dalla champion, l’impressione è che cerchi di salvare il tuo personale c. La Juve è un’altra cosa, noi non mendichiamo scuse, noi siamo nati per vincere. Purtroppo per vincere ci vuole anche la società giusta, i manager giusti. E Secco & C. proprio non lo sono.

Grande Roccone.Tutto vero quello che dici solo un paio di precisazioni. Anche a De Rossi hanno rubato uno scudetto e precisamente quello dello scorso anno. Il silenzio della Roma su calciopoli e su quello che è avvenuto lo scorso anno fu ordinato dai vertici della società dopo il patto stretto con Moratti che prevedeva che tutti i campioni in uscita da Roma vestissero la maglia nerazzurra in cambio di aiuti finanziari presso le banche (in particolare Unicredit)verso le quali erano più indebitati