Negli ultimi 20 anni, il giro d’affari creato dalle televisioni passa, in
maniera stupefacente, da circa 2 miliardi di lire a più di 1.000 miliardi di
lire (più di 500.000.000 €). Si può facilmente intuire il potere che sta nelle
mani di chi gestisce questo business.
Diritti Tv: Mediaset – Berlusconi – Milan.
Sponsor: Telecom – Tronchetti Provera – Moratti – Inter
Banche: Capitalia – Romane e piccole squadre.
Capitalia, oltre ad aver salvato nel 2002 e 2003 la Lazio, eroga denaro alla
Roma che controlla tramite la Italpetroli dei Sensi, controllava il Perugia
di Gaucci e quindi il Catania, partecipava nel Parma e in altri club.
Insomma, la vera padrona del calcio italiano.
Ecco la composizione azionaria di Capitalia:
Abn Amro (banca olandese) con il 9%;
Fondazione Cassa di Risparmio di Roma con il 7,186%;
Il colonnello Gheddafi con il 5% ;
Toro Assicurazioni con il 4,99%;
intorno al 3% oscillano ben sette diversi azionisti: il fondo pensioni
olandese Stichting, la Regione Sicilia, la Fondazione Banco di Sicilia, la
Banca Finnat, la Keluma e la finanziaria Premafin ;
Tosinvest con il 2%;
la Magiste (lussemburghese) con circa il 2% (fino ai primi di dicembre
2003 aveva il 3%);
la Pirelli con l’1,9%;
la Lamaro Costruzioni con l’1,758%;
poi altri (compresa la Fininvest) con quote dall’1% allo 0.2% .
Appaiono quindi, tra gli azionisti di Capitalia i nomi di Tronchetti
Provera e Moratti attraverso la Pirelli e Berlusconi tramite la Fininvest,
rispettivamente azionista di maggioranza e patron e dell’ Inter e
proprietario del Milan.
Sempre loro: Carraro, Moratti e Berlusconi (o meglio: Capitalia, Inter e
Milan).
E poi il capo della Cupola era Moggi.....
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