Unibet e William Hill condannati: utilizzano indebitamente il marchio Juventus
Lunedí 11.02.2008 17:20
Unibet e William Hill condannati: utilizzano indebitamente il marchio Juventus
Lunedí 11.02.2008 17:20
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Juventus sempre attiva: da un lato vince in tribunale con i broker, dall'altro continua a guardarsi attorno sul mercato. Su Diego sorgono problemi (il Werder giura: "Nessuna cifra ci farà vacillare"), però si aprono spiragli per Frank Lampard. Detto che il centrocampista del Chelsea, considera la permanenza a Londra come una priorità, nel caso dovesse rompere con i blues, potrebbe essere acquistato a un prezzo di saldo. Secondo alcuni tabloid britannici, il giocatore è 'svincolabile a circa 7 milioni di euro, l'esatto ammontare del suo stipendio sino alla fine del contratto che lo lega ai Blues. Un prezzo così basso per il cartellino renderebbe più 'agevoli' e 'ricche' le proposte d'ingaggio. Che poi Cobolli Gigli possa spaventare il potente Roman Abramovich... beh... quello è un altro paio di maniche.
Il tribunale di Primo Grado di Parigi ha condannato il 30 gennaio scorso i due bookmaker Unibet e William Hill per l’utilizzo ai fini commerciali del marchio della Juventus F.C. Secondo quanto riporta Agicos, la motivazione del giudice è stata che "utilizzando il marchio Juventus nei loro slogan per commenti volti a promuovere l’attività delle scommesse online, tali siti hanno commesso un atto di contraffazione". Ma i bookmaker non sono d’accordo. Unibet ha respinto le accuse dicendo: "utilizzare il nome della Juventus per identificare una partita sulla quale è proposta una scommessa non è un utilizzo indebito del marchio", hanno commentato da Unibet, mentre William Hill ha replicato che "il nome Juventus è utilizzato in condizioni tali che il pubblico non potrebbe mai pensare che esiste il minimo legale commerciale fra noi e loro. Non c’è dunque alcun rischio di confusione". Il tribunale non ha accolto, tuttavia, le ragioni delle due aziende. "Se è vero che l’utilizzo del nome della squadra è necessario ad offrire tali scommesse online – ha dichiarato il giudice – è altrettanto vero che si dovrebbe limitare esclusivamente all’utilizzo strettamente necessario, e non a fini pubblicitari per promuovere l’attività sfruttando la notorietà della squadra e inserendola persino negli slogan".
Pinturicchio Del Piero (AP)
Il risarcimento che i due bookmaker dovranno pagare sembra in realtà quasi simbolico (10mila euro ciascuno) ma potrebbe avere una risonanza grande nel momento in cui un altro ente sportivo, la Federazione Francese Tennis, minaccia di citare in giudizio tre bookmaker internazionali – Bwin, Ladbrokes, Betfair – per impedire loro di utilizzare il marchio Roland Garros. |