Hai ragione Picenus, a tutto c'è un limite ma ormai siamo talmente assuefatti al malcostume e all'illogicità spacciata per ordinaria amministrazione che io non mi stupisco più di niente. Se Calderoli ha sparato la sua ennesima cavolata chiedo scusa a tutti per la notizia farlocca che ho diffuso ieri sera e mi rallegro che, almeno sulle pensioni dei neo-parlamentari, non vi sia stato il consueto sconfinamento dei privilegiati nell'indecenza e nella spudoratezza.

Cmq sempre perchè viviamo nel paese delle banane e troppe cose vengono permesse ai "potenti".. ma fare delle dichiarazioni simili, di una stagione che non è noggetto di inchiesta, la cui partita decisiva è stata persa in modo inappellabile, NON dovrebbe essere permesso... Si fa uso della superiorità per esaltare la prepotenza...ci si rende ridicoli...si stimola la violenza...si gioca troppo con il fuoco ed alla fine qualcuno potrebbe scottarsi..

Non so se lo ha fatto volutamente, ma Cobolli, con la sua solita linea ha spinto Moratti a precisare a chi si riferiva nel dire "banda di truffatori"..bene Moratti ha escluso i giocatori e l'allenatore..quindi Cobolli ha dimostrato di appoggiare la squadra (vi ricorda niente?) ed ha fatto il solito scarica barile. Non avendo fatto "nomi" non so se sia passibile di querela, altrimenti a muoversi dovrebbero essere anche i chiamati in causa. Da Cobolli & co è da molto che non aspetto più niente.

Le parole di Massimo Me*datti e le risposte piccate di Giovanni Cobolli Gigli hanno riaperto le discussioni sull'ormai famigerato 5 maggio, il giorno in cui l'Inter di Hector Cuper consegnò lo scudetto alla Juventus perdendo a Roma contro la Lazio. Ora, dopo il botta e risposta tra il presidente nerazzurro e il suo collega bianconero, dice la sua anche l'ex numero uno biancoceleste Sergio Cragnotti. "Non so se in quel campionato successe qualcosa di strano, come sostiene Me*datti, di certo l'Inter perse il tricolore da sola, sbagliando tutto e non approfittando di una Lazio che aveva già staccato la spina - ricorda Cragnotti in un'intervista al Corriere dello Sport -. I nerazzurri vennero all'Olimpico come se dovessero affrontare una partita tra scapoli e ammogliati, sbagliarono tutto dal punto di vista della preparazione, altrimenti avrebbero vinto senza difficoltà. Allo stadio c'erano ottantamila persone, di cui la metà tifosi della Lazio, pronte a festeggiare il trionfo interista... tifavano tutti per l'Inter". "La nostra squadra era demotivata e distratta, non vinse per sua volontà, e noi come società stavamo solo pensando al rilancio - continua l'ex patron del club capitolino -. Quel campionato non ci interessava più, i giocatori erano ormai in vacanza e pure Zaccheroni aveva mollato. Vidi Me*datti e Tronchetti Provera arrivare allo stadio tranquilli, come se avessero già vinto... alla fine evitai di andare a salutarli perché ero imbarazzato. Perdere quello scudetto e quella partita era impossibile".

cari amici l'ONESTO dovrebbe ricordare le nefandezze che faceva l'inter di suo padre, tanto per capirci di quella squadra sono morti sette calciatori in età più o meno giovane, cosa sarà mai successo all'interno, questo lo sa ferruccio Mazzola. a proposito che fine ha fatto il processo su quell'inter? tutto insabbiato.