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          IL MURO
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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#38625 scritto il 18/11/2007 18.33.34 da FRANCO O FRANCO1
scritto il 19/11/2007 09:13:38 da MINO46
Tranquillo lo chiederanno gli avvocati difensori in un VERO processo.Vorrei esere lì a vedere la faccia del magistrato che per tre anni ha speso tempo e soldi nostri per cecare di incastrare Moggi e la Juve,mentre i morti ammazzati dalla camorra a Napoli aumentavano,gli scippi e le rapine erano all'ordine del giorno,la delinquenza dilagava fra le strade di Posillipo e la Magistratura partenopea si lamenta dicendo che sono sotto organico.Mentre vi era qualche amico di Gazzoni che si vendicava....
 
#38624 CAMPIONATO ESTERO...
scritto il 19/11/2007 00:00:01 da BIANCOENERO
Sono d'accordo con chi sostiene che la juve farebbe bene a levar tenda daal'italietta e andasse agiocare fuori!Molti capirebbero o ammetterebbero che senza la Juve il campionato perderebbe di fascino,interesse,tifosi(PRO-contro),SOLDI,TANTISSIMI SOLDONI,peccato che l'attuale dirigenza non èfavorevole ad una soluzione di questa,anzi,se non ricordo male mi sa che un anno venne fuori che la juve giocasse in Inghilterra e già si sfregavano le mani con tanto di TAPPETO ROSSO e allora...CIAO e TUTTI!!
 
#38623 Conflitti di interesse e sponsorizzazioni
scritto il 18/11/2007 23:52:26 da GAUDÌ
Di conflitti d'interesse nelle sponsorizzazioni calcistiche ne ravviso almeno due. Uno è stato più volte ribadito: come è possibile che il munifico sponsor del campionato sia anche nella proprietà di una delle maggiori squadre (assegnataria di uno scudetto degli "onesti", stravincitrice di un campionato senza avversari e vincitrice predestinata di chissà quanti campionati "pilotati")? Il secondo conflitto è nelle squadre che hanno come sponsor agenzie di scommesse sportive: come mai è ammesso?
 
#38622 Badia al Pino
scritto il 18/11/2007 23:14:30 da BLACK&WHITE
Per chi non avesse voglia di cercare nel web, riporto la testimonianza dei nostri amici aggrediti domenica scorsa. ROMA - "Ho visto quello che è successo a Badia al Pino, c'ero anche io. Ma non ero a bordo della Mercedes classe A, ero su un'altra macchina. Quale tipo? Mi spiace, non lo dico". A raccontare i concitati minuti che hanno preceduto l'omicidio di Gabriele Sandri, è uno dei tifosi juventini non ancora sentiti dalla procura di Arezzo. Un racconto che conferma l'ipotesi che le vetture coinvolte nella vicenda fossero quattro e non tre. La Megane Scenic su cui viaggiava "Gabbo", la Renault Clio, la Mercedes e la vettura del nostro testimone. Un racconto che dà forza all'ipotesi dell'aggressione compiuta dai tifosi della Lazio contro i "rivali" della Juve. Un racconto fatto di stupore. Di sorpresa. Di incredulità di essere parte di una vicenda così importante. E di paura. "Ma - ci dice il testimone, un giovane professionista incensurato - una premessa è d'obbligo: la condanna dell'omicidio di Gabriele, a cui mi associo. Credo che le armi da fuoco dovrebbero essere usate come estrema ratio. É una cosa che ci tengo a precisare prima di raccontare quello che è successo domenica scorsa". A che ora siete partiti? "Intorno alle 7 del mattino da Roma per andare a vedere Parma-Juve: ci capita spesso di seguire la Juventus, ma non siamo ultrà. Siamo ragazzi normali che ogni tanto fanno una gita fuori porta. Verso le 9 ci siamo fermati all'autogrill per fare colazione: eravamo stanchissimi, avevamo bisogno di un caffè". Avete notato qualcosa di strano durante la sosta alla stazione di servizio? "Assolutamente nulla: l'autogrill era deserto. Poi, durante la colazione, si è un po' riempito. Ma non ci siamo accorti di niente, eravamo indaffarati a fare colazione e leggere i giornali". Qualcuno di voi era riconoscibile come tifoso bianconero? "Uno indossava una felpa della Juve, gli altri erano tutti "in borghese". Ma durante la colazione discutevamo sulla possibile formazione dei bianconeri. Forse quello può aver rivelato al nostra fede calcistica". Poi cosa è successo? "Siamo usciti e ci siamo separati: le macchine non erano parcheggiate vicine. La mia stava circa cinquanta metri più indietro. Da lontano ho visto un gruppo di ragazzi, alcuni con il cappuccio in testa, altri con il cappellino, che si avvicinavano ai miei amici. Non ricordo in modo nitido, sono stati attimi concitati. Non saprei riconoscere i volti degli aggressori, né indicare quali "armi" tenessero in mano. Credo fossero ombrelli, aste di bandiera e cinture. Si sono buttati sulla Classe A. Alcuni dei miei amici erano già seduti in macchina, altri sono riusciti a ripararsi in fretta. I laziali si sono avventati sull'auto. A quel punto, per cercare di distoglierli, sono passato a tutta velocità accanto alla Mercedes e li ho messi in fuga". Solo allora siete scappati. "A tutta velocità: abbiamo proseguito fino a Parma senza fermarci. Senza avere idea di quello che avevamo lasciato alle nostre spalle". Non avete sentito gli spari? "Sono stati attimi di terrore, pensavamo solo a scappare. Tanto che, prima di chiamare un numero di emergenza, non ricordo nemmeno se il 112 o il 113, sono passati 10 minuti. Probabilmente l'omicidio era già avvenuto". Ma voi ancora non lo sapevate? "Lo abbiamo sentito per radio verso l'una, eravamo già a Parma. Ma che fossimo coinvolti in quello che era successo lo abbiamo capito solo il giorno dopo". E avete parlato con la magistratura? "Noi non siamo stati contattati, ma parleremo nel momento in cui la magistratura ci dovesse chiamare. Tuttavia credo che non potremmo aggiungere nulla di nuovo rispetto alla ricostruzione dei fatti che già è stata fatta". (17 novembre 2007)
 
#38621 x ROVYP1
scritto il 18/11/2007 22:34:42 da DANI_CALIFORNIA81
Hai ragione!
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