Sudditanza psicologica
La partita Napoli-Juventus ha confermato ancora una volta che gli arbitri italiani non riescono a liberarsi del grave problema della sudditanza psicologica. La vera sorpresa, se di sorpresa si può parlare, è che tra le due squadre, Napoli e Juventus, è la prima che nella formazione mentale degli arbitri riveste il carattere di “grande”, mentre la Juventus viene ormai viene percepita dagli arbitri alla stregua di squadra alla quale ogni torto arbitrale può essere inflitto senza problema.
E’ questo il famoso e tanto strombazzato nuovo corso di Collina.
D’altra parte, il fenomeno non è nemmeno nuovo. Già da anni gli arbitri preferiscono infierire sulla Juventus, ben sapendo che, soprattutto con l’avvento di Mediaset, un errore, anche clamoroso, a danno della Juve viene digerito in pochi giorni senza lasciare strascichi, mentre un errore che favorisca la Juve esporrebbe l’arbitro ad una gogna mediatica, ad un linciaggio morale e professionale fatto di giorni e giorni di polemiche, indignazioni, dibattiti, minacce, censure, addirittura interrogazioni parlamentari.
Questi sono i caratteri della attuale sudditanza psicologica (e mediatica, aggiungo io) che condiziona il campionato e tutto il gioco del calcio in Italia.
Esempi ormai ce ne sono a iosa.
Alzi la mano chi non ricorda i famosi, pochi, episodi pro-Juve (Inter- Juve episodio Ronaldo, Parma-Juve gol Cannavaro, tanto per fare alcuni esempi). Sono rimasti impressi nella memoria collettiva ed ancora oggi vengono tirati fuori per giustificare qualunque ingiustizia attuale ai danni della Juve.
Addirittura nella memoria, quasi come una forma di psicosi collettiva, viene modificata la realtà di alcuni di questi episodi : quasi nessuno ricorda che in Inter- Juve la Juve era già in vantaggio 1-0 e che in campionato aveva tre o quattro punti di vantaggio, così come nessuno ricorda che il calcio d’angolo sul quale ha segnato il Parma era assolutamente inesistente.
Così come nessuno ricorda il gol del pareggio dell’Inter in un’altra partita contro la Juve segnato al 48° e da annullare per un vistosissimo ed evidente fallo sul portiere bianconero, o la supercoppa regalata all’Inter in finale con la Juve grazie ad un gol regolarissimo annullato a Trezeguet. O ancora lo scudetto tolto alla Juve all’ultima di campionato nel diluvio di Perugia, o quello dato alla Roma nonostante l’impiego di calciatori stranieri in eccedenza rispetto alle regole vigenti avvenuto proprio nella partita decisiva contro la Juventus. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Sono anni che nelle trasmissioni televisive si dice : “in questo campionato bisogna riconoscere che la Juve non sta avendo favori arbitrali” (è la formula che viene usata dai giornalisti(ultrà) televisivi quando la Juve viene pesantemente penalizzata da qualche arbitro.
Ma oggi c’è da chiedersi : è il caso di continuare a prestarsi a questo gioco al massacro ? Giova questo stato di cose alla società Juventus, con il suo passato glorioso e la sua ultracentenaria storia ?
Si può continuare ad accettare questo ruolo di vittima sacrificale, di capro espiatorio di tutti i mali del calcio, essendo, tra l’altro sfruttata a proprio uso e consumo da televisioni commerciali e giornali per vendere i loro poco obiettivi prodotti ?
Io penso che la attuale dirigenza debba assumere le giuste contromisure, le dovute iniziative per ridare alla Juventus quella dignità e quel rispetto che merita sia per il suo passato che per il suo presente di società più titolata d’Italia e più conosciuta ed apprezzata nel mondo.
Emimes
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