Che delusione quel Ranieri mangia-arbitro
Ci sono mille ragioni per stimare Claudio Ranieri e qualcuna in più per esser contenti che lui sia approdato alla nuova Juve, dopo le pulizie dello scandalo i cui rimasugli passano da un sottoscala televisivo all' altro. Tutto ciò che ha raccolto nella sua carriera Claudio se l' è conquistato sul campo, senza neanche partire da quel piedistallo mediatico riservato a chi è stato un grande giocatore. E se oggi è un tecnico di notevole livello europeo, lo deve alla qualità del suo lavoro nel quale ci sono due requisiti non collaterali: la semplicità e la serietà. Aveva già ottenuto successo in Italia quando decise di rimettersi in gioco all' estero, andando a lavorare in Paesi calcisticamente primari come Spagna e Inghilterra. Un decennio di grande dignità internazionale. Quando Ranieri era al Chelsea, prima che vi approdasse il paperone russo Abramovic, nel corso di due incontri, prima nella bellissima sede del club londinese, poi all' Istituto di cultura italiano, ebbi modo di collaudare il rispetto che lo circondava da parte degli inglesi. Gli stessi tabloid l' hanno graffiato, senza trovare mai motivi per certe ferocie giornalistiche, né scandalose rivelazioni sul suo conto. Uomo ideale per la nuova Juve dunque, con quel tocco di british che sarebbe piaciuto anche all' Avvocato. Esaurito questo rispettabile curriculum, volto pagina. Il Ranieri di domenica sera, durante la partita col Genoa, mi ha profondamente deluso per quel suo comportamento nevrotico, esagitato, provocatorio che davvero non gli appartiene e lo faceva apparire goffo. Sembrava il Mancini di qualche anno fa imbestialito con Trefoloni (ora grazie al cielo è molto migliorato), oppure uno di quei giovani rampanti che sbavano contro ogni fischio arbitrale e poi pretendono disciplina dai loro giocatori. L' arbitro Banti lo ha giustamente espulso. Spero che, rivedendosi in tv, il british Claudio si sia un po' vergognato. E poi, perché quella rabbia scomposta? Ingiustizie, torti, gol annullati, rigori non dati? Nulla di questo: esagerata esibizione di cartellini, pensate un po' . E poi, nello spogliatoio: «Collina veda e provveda». Ma si può? L' arbitro Luca Banti ha soltanto 33 anni. Può darsi che abbia sbagliato, ma Ranieri aveva il dovere di aiutarlo, magari ricordandosi - anche se lui non c' entra nulla - che è il tecnico di una società, la Juve, i cui vecchi responsabili hanno devastato la classe arbitrale italiana con le tentazioni, le minacce, le tessere telefoniche straniere. Tutta la mia solidarietà, dunque, a Luca Banti. A Ranieri dico: provi lui ad arbitrare una partita tra giocatori esagitati, maleducati che mirano a ingannarti anche per una rimessa laterale. E provi lui - questo può farlo davvero - a riportare Nedved, campione un tempo esemplare, a un comportamento decente. Intanto, due squalifiche da accettare in silenzio. Caro Claudio, queste cose volevo dirgliele a caldo, ma il trionfo della Ferrari mi ha distratto. Sono rilievi che non scadono. Buona Juve per lei, per chi la ama, per chi l' ha ripulita. E per la storia.
Cannavo' Candido |