RICHIESTE UEFA PERICOLOSO PRECEDENTE
Bruxelles, 8 ott. (Ap) - Continua il duello epistolare che oppone i club europei del G14 a Uefa e Fifa, uno scontro che ha trovato nell'Europarlameno di Bruxelles una sede istituzionale pronta ad ascoltare entrambe le parti in causa. Così i diciotto club membri del G14, che al suo interno, tra le altre, conta della presenza di Real Madrid, Manchester United, Bayern Monaco e Milan, ha scritto una lettera al governo europeo per chiedere ai parlamentari di ignorare la missiva spedita la scorsa settimana dal presidente dell'Uefa, Michel Platini, nella quale si chiedeva un intervento per salvare il calcio "dalla maligna e diabolica influenza dei soldi".
Il G14 aveva già espresso il proprio gradimento per l'attuale sistema legislativo, che sottopone lo sport ai principali dettami delle leggi nazionali ed europee, mentre Platini vorrebbe ottenere speciali esenzioni che si riflettano nelle competizioni e nel mercato interno per la "specificità" del calcio. "In questo modo si creerebbe un pericoloso precedente", scrive il G14 nella lettera. "La posizione che stanno assumendo le federazioni viola i principi fondamentali delle democrazie europee, a cominciare dall'enunciazione secondo la quale tutti sono uguali davanti alla legge. per definizione, questo principio non ammette eccezioni". Uno dei nodi principali, richiamato la scorsa settimana anche dal presidente della Fifa, Sepp Blatter, che ha espresso la volontà di introdurre limitazioni sul numero di stranieri tesserabili da un club, è la così detta legge Bosman, che permette ai calciatori lo svincolo e la libera circolazione nei vari campionati europei.
La lettera del G14, firmata anche dalla Eurolega del basket e dal Group Club di pallamano, sottolinea il fatto che Uefa e Fifa non possono rappresentare in sede di Parlamento europeo un interlocutore neutrale. "Si tratta di entità private che spesso sonodi base fuori dall'UE e che, oltre alle loro attività di controllo, sono in crescita costante, sono attori principali in campi dove loro stessi dettano le regole", scrive ancora il G14.
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